3 luglio 2025 09:28
Il 2024 si è chiuso con risultati record per i costruttori italiani di macchine e impianti per il confezionamento e l’imballaggio. I dati diffusi durante l'assemblea dell'associazione di settore, Ucima, mostrano una crescita del giro d’affari del +9% a 10,06 miliardi di euro, risultato mai raggiunto in precedenza, spinto dalla forte crescita delle esportazioni, che hanno messo a segno un +10% rispetto al 2023, toccando 8 miliardi di euro, pari al 79,4% del fatturato complessivo.
In crescita anche il mercato domestico, con un incremento del +5,2% che ha portato il fatturato Italia a superare i 2 miliardi di euro.
“Abbiamo raggiunto un nuovo, storico traguardo – ha affermato in Assemblea Riccardo Cavanna, Presidente di Ucima (nella foto) –. La nostra rete capillare, anche nei mercati più lontani, e la catena del valore ci premiano. L’export continua a trainare, grazie a tecnologie affidabili, competitive e flessibili. Ma non possiamo trascurare le criticità che si affacciano all’orizzonte: guerre, dazi, instabilità energetica, incertezza sugli equilibri geopolitici e una mancanza di politiche industriali chiare. Tutti fattori che potrebbero frenare nuovi investimenti e la competitività delle nostre imprese". "È fondamentale che si continui a credere nel manifatturiero italiano e che si garantisca un quadro normativo stabile e favorevole alla crescita”, ha poi aggiunto.
Tornando ai risultati 2024, le macchine per il packaging primario sono quelle che hanno contribuito di più al fatturato, con una quota pari al 53% del totale, trainata in particolare dalle formatrici-riempitrici-chiuditrici (FFS) che, con 2,24 miliardi di euro, rappresentano da sole il 22,3% del fatturato complessivo, in crescita del 10,3%. Al secondo posto troviamo le riempitrici e dosatrici, con 1,90 miliardi (18,9%, in crescita del +8,6%), mentre il packaging secondario, che comprende astucciatrici e incartonatrici, si attesta al 19,9% del fatturato, con una crescita del +6,6%.
Per quanto concerne i settori di destinazione delle macchine italiane, ai primi posti si collocano i settori alimentare (3,12 miliardi) e bevande (2,52 miliardi), che insieme assorbono il 56,1% delle vendite complessive. Segue il comparto che comprende tissue, tabacco e altri settori con 1,92 miliardi di euro e la farmaceutica con 1,74 miliardi di euro.
Infine, l'articolazione geografica delle aziende vede al primo posto la Packaging Valley emiliana con 211 aziende (34,1% del totale), che generano il 62,1% del fatturato complessivo (oltre 6,2 miliardi) e impiegano oltre 22.300 addetti. Seguono Lombardia, Veneto e Piemonte.
Guardando al 2025, è diffuso tra le aziende un cauto ottimismo. Secondo l’indagine del Centro Studi Mecs - Ucima, il 37,5% delle imprese del settore prevede per quest'anno una crescita del proprio fatturato, mentre il 45,8% si attende una stabilità dei volumi.
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