Il Gruppo Prysmian, produttore multinazionale di cavi con sede in Italia, ha siglato con la Fondazione Bruno Kessler un accordo di collaborazione per lo sviluppo di attività di ricerca e sviluppo in quattro aree strategiche: nanotecnologie, fibre ottiche e sviluppo di nuovi materiali per la produzione di cavi energia e TLC.
L'accordo con l'ente di ricerca trentino, che con 350 ricercatori è tra i più attivi a livello nazionale e internazionale, si segnala per la formula che regola il rapporto tra i due partner. "Si tratta di una partnership in ottica di lungo periodo che permette, a differenza dei rapporti spot che vengono solitamente siglati tra aziende e istituti di ricerca, di sviluppare e consolidare nel tempo know-how e metodologie lavorative, consentendo di ridurre nel tempo il periodo di start-up dei singoli progetti e i relativi costi", spiega Prysmian in una nota.
L'accordo è innovativo anche per la condivisione del rischio imprenditoriale tra l'azienda e l'istituto di ricerca: FBK finanzierà autonomamente i costi di sviluppo delle ricerche concordate con Prysmian, mentre quest'ultima si impegna a riconoscere all'istituto, come compenso per i risultati raggiunti, una percentuale delle vendite realizzate con prodotti che incorporano il know-how frutto dell'attività di ricerca. Il pagamento di queste fees avverrà fino al raggiungimento di un tetto massimo, che consentirà alla Fondazione di avere un vantaggio economico differenziale oltre alla copertura dei costi sostenuti. Per ora, la durata dell'accordo per lo sviluppo dei progetti è di un anno, ma è già allo studio un prolungamento del progetto.
"Prysmian, che già investe significative risorse per l'innovazione (oltre 45 milioni di euro nel 2008 con 400 persone impiegate in 7 centri di ricerca in USA, Sud America e Europa) potrà qualificarsi ulteriormente all'avanguardia, accrescendo il proprio vantaggio competitivo nel settore strategico dei cavi per energia e telecomunicazioni - spiega Fabio Romeo, Direttore del business cavi energia di Prysmian -. In questo modo vogliamo offrire ai nostri clienti le tecnologie, i prodotti e le soluzioni più innovative per migliorare e rendere più efficienti le reti di trasmissione e distribuzione di energia, anche da fonti rinnovabili, e accelerare lo sviluppo delle reti tlc a banda larga."
Prysmian e FBK imposteranno congiuntamente i progetti di ricerca, anche concordando team misti di ricercatori. FBK investirà, se necessario, sia nella realizzazione di laboratori ad-hoc, sia nell'assunzione di ricercatori con competenze specifiche a livello internazionale, anche grazie alle partnership che l'istituto ha con realtà del calibro del MIT - Massachusetts Institute of Technology.
29 aprile 2009 09:05
Partnership strategica con la fondazione FBK per progetti di ricerca nei settori delle nanotecnologie, microsistemi, fibre ottiche e nuovi materiali.Il Gruppo Prysmian, produttore multinazionale di cavi con sede in Italia, ha siglato con la Fondazione Bruno Kessler un accordo di collaborazione per lo sviluppo di attività di ricerca e sviluppo in quattro aree strategiche: nanotecnologie, fibre ottiche e sviluppo di nuovi materiali per la produzione di cavi energia e TLC.
L'accordo con l'ente di ricerca trentino, che con 350 ricercatori è tra i più attivi a livello nazionale e internazionale, si segnala per la formula che regola il rapporto tra i due partner. "Si tratta di una partnership in ottica di lungo periodo che permette, a differenza dei rapporti spot che vengono solitamente siglati tra aziende e istituti di ricerca, di sviluppare e consolidare nel tempo know-how e metodologie lavorative, consentendo di ridurre nel tempo il periodo di start-up dei singoli progetti e i relativi costi", spiega Prysmian in una nota.
L'accordo è innovativo anche per la condivisione del rischio imprenditoriale tra l'azienda e l'istituto di ricerca: FBK finanzierà autonomamente i costi di sviluppo delle ricerche concordate con Prysmian, mentre quest'ultima si impegna a riconoscere all'istituto, come compenso per i risultati raggiunti, una percentuale delle vendite realizzate con prodotti che incorporano il know-how frutto dell'attività di ricerca. Il pagamento di queste fees avverrà fino al raggiungimento di un tetto massimo, che consentirà alla Fondazione di avere un vantaggio economico differenziale oltre alla copertura dei costi sostenuti. Per ora, la durata dell'accordo per lo sviluppo dei progetti è di un anno, ma è già allo studio un prolungamento del progetto.
"Prysmian, che già investe significative risorse per l'innovazione (oltre 45 milioni di euro nel 2008 con 400 persone impiegate in 7 centri di ricerca in USA, Sud America e Europa) potrà qualificarsi ulteriormente all'avanguardia, accrescendo il proprio vantaggio competitivo nel settore strategico dei cavi per energia e telecomunicazioni - spiega Fabio Romeo, Direttore del business cavi energia di Prysmian -. In questo modo vogliamo offrire ai nostri clienti le tecnologie, i prodotti e le soluzioni più innovative per migliorare e rendere più efficienti le reti di trasmissione e distribuzione di energia, anche da fonti rinnovabili, e accelerare lo sviluppo delle reti tlc a banda larga."
Prysmian e FBK imposteranno congiuntamente i progetti di ricerca, anche concordando team misti di ricercatori. FBK investirà, se necessario, sia nella realizzazione di laboratori ad-hoc, sia nell'assunzione di ricercatori con competenze specifiche a livello internazionale, anche grazie alle partnership che l'istituto ha con realtà del calibro del MIT - Massachusetts Institute of Technology.
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.
Il portale verticale dedicato all'industria delle materie plastiche ora propone un servizio di basic assessment sui requisiti necessari per poter rispettare le normative UE.