Istruzione tecnica inadeguata, mancanza di infrastrutture, alto costo dell'energia, tempi della giustizia e certezza del diritto, eccessiva burocrazia: una lista di lacci e lacciuoli che frenano lo sviluppo economico nel nostro paese, elencati dal Presidente di Federazione Gomma Plastica, Nicola Centonze (nella foto), nel corso dell'Assemblea annuale tenutasi venerdì scorso a Milano. E la strada della crescita non può prescindere, oltre che da questi fattori, anche dall'innovazione, che nel comparto delle materie plastiche trova limiti nella scarsa patrimonializzazione e nelle ridotte dimensioni medie delle imprese. Da qui l'importanza di una legge sulla defiscalizzazione degli utili reinvestiti e la richiesta al Ministro dell'Economia di prorogare la Tremonti-Ter.
Il settore, del resto, ha pagato cara la crisi: il comparto gomma ha visto calare la produzione in media del -25%, con punte del -50% negli pneumatici per veicoli pesanti e leggeri. Il comparto degli articoli tecnici ha perso in media un quarto della produzione, ma con punte del 50% nel maggior segmento di riferimento, quello dei tubi. "Per le plastiche abbiamo registrato risultati disastrosi nell’edilizia, nell’auto e nella componentistica elettrica ed elettronica - ha detto Centonze -. Meno pesanti i cali nel settore dell’imballaggio sorretto dall’alimentare, dal farmaceutico, dalla detergenza e dall’igiene personale".
Segnali di ripresa si evidenziano nei primi mesi di quest'anno, grazie soprattutto al traino delle esportazioni: "La debolezza dell’Euro, se si mantenesse e pur con i suoi risvolti negativi per quanto concerne i prezzi delle materie prime, sarebbe un forte aiuto alle nostre esportazioni proprio nelle aree che più ci interessano e un freno alla concorrenza", ha detto alla platea di imprenditori presenti in sala.
Restano le preoccupazioni sull'andamento delle materie prime, "con aumenti mensili che non si riescono a scaricare se non in parte e con ritardo su un mercato ancora debole". E ha aggiunto: "Non conosciamo le reali motivazioni di questa situazione, probabilmente dovute alla chiusura in Europa di siti produttivi ritenuti antieconomici e ai ritardi delle previste produzioni medio-orientali, ma ci auguriamo che i produttori intervengano a calmierare il mercato perché la situazione rischia di diventare pericolosa per tutti".
Parlando del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, Centonze ha affermato che ha rispettato il mandato della Giunta, che chiedeva un accordo unitario, da chiudersi rapidamente, capace di salvaguardare flessibilità e produttività, riconoscendo aumenti economici superiori a quelli previsti dall’accordo interconfederale solo se giustificati da concrete concessioni che consentissero alle imprese di migliorare il loro livello competitivo. E contenendo gli oneri per le imprese, in un periodo difficile per il settore. "Non possiamo dire di aver registrato piena soddisfazione né da parte datoriale né da parte sindacale - ha commentato - ciò vuol dire che è un buon contratto".
Centonze ha quindi toccato il tema della rappresentanza di settore, citando il progetto di Federazione di scopo per la filiera delle plastiche, particolarmente caro ai costruttori di macchine (Giorgio Colombo, Presidente di Assocomaplast era presente in sala e ha tenuto un breve intervento su questo tema). Il presidente di FGP ha affermato che il progetto sarà presto esaminato in Federazione; nel frattempo ha rivolto un appello alla dozzina di associazioni che rappresentano settori specifici della filiera, chiedendo di fare quadrato: "Troppe voci che non fanno un coro, messaggi che fanno reciproca interferenza e lasciano spazio a chi non vuole decidere o non vuole prendere posizione - ha detto -. Se l’esempio vien dall’alto, allora Assogomma e Unionplast hanno dato l’esempio e da oggi anche Assocompositi (Associazione dei materiali compositi recentemente entrata a far parte della Federazione, ndr)". Per poi concludere: "Il fronte di coloro che si oppongono alla crescita della nostra filiera è vasto e articolato e il nostro dovere è unire le forze per riaffermare la centralità dell’industria manifatturiera e di quella della gomma e della plastica in particolare".
All'Assemblea dei trasformatori è intervenuto anche Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi Confindustria, che ha analizzato gli effetti della crisi e le prospettive di ripresa per l'industria nazionale. Ne è uscito un quadro a più tinte, con qualche sfumatura: la fase più acuta della crisi è alle spalle, la ripresa c'è e continuano a prevalere fattori positivi a livello macroeconomico (tra cui un Euro debole e tassi di interessi ai minimi livelli). Ma la ripresa sarà lenta, soprattutto in Europa e in particolar modo in Italia, a causa della scarsa penetrazione del nostro export sui mercati emergenti, più dinamici. "Con la crisi abbiamo perso otto anni di PIL - ha ricordato Paolazzi - Secondo le nostre stime serviranno quattro anni e tre mesi per recuperare i livelli pre-crisi".
L'Assemblea, nella parte privata, ha rinnovato le cariche associative. In Giunta sono stati eletti, per il settore gomma: Astarita Paolo (Trelleborg), Baessato Dario (IVG Colbachini), Benetti Pier Giorgio (Rapisarda Industries), Caylar Jean Paul (Michelin Italiana), Cittadini Paolo (Industrie Ilpea), Dalla Valle Carlo (Prysmian), De Alessandri Massimo (Marangoni), Della Lucia Stefano (Sapsa Bedding), D’Este Alessandro (Pirelli), Fontana Adriano (CF Gomma), Fugazza Ermanno (Cooper-Standard Automotive Italy), Raspone Nicola (Bridgestone Italia). In Giunta, per il settore Plastica sono stati eletti: Baban Alberto (Tapì), Bergaglio Marco (Esbe Italiana), Bosi Tullio (Sirea), Colombo Mariateresa (Macplast), Gallina Dario (Dott. Gallina), Iazzolino Luca (Plastotecnica), Minardi Paolo (Obrist), Miscione Fulvio (Ticinoplast), Mondini Francesco (Sinterplast), Olmo Luigi (Olmo), Spagni Pietro (Petra Polimeri), Zelcher Renato (Crocco). Entrano a far parte del Collegio dei Revisori contabili: Giorgio Leone (Presidente), Sergio Donadeo, Nicola Frangi e Roberto Ornaghi (Effettivi), Ilaria Chiapparini Sacchini e Riccardo Lagonigro (Supplenti). Per i Probiviri: Alessandro Damoli, Massimo Foggini, Maria Luisa Franzini, Omar Liberati, Sergio Rombolotti, Alberto Schiavi.
21 giugno 2010 08:28
All'Assemblea di Federazione Gomma Plastica si è parlato di crisi e di ripresa: non mancano i segnali positivi, ma i dubbi restano.Istruzione tecnica inadeguata, mancanza di infrastrutture, alto costo dell'energia, tempi della giustizia e certezza del diritto, eccessiva burocrazia: una lista di lacci e lacciuoli che frenano lo sviluppo economico nel nostro paese, elencati dal Presidente di Federazione Gomma Plastica, Nicola Centonze (nella foto), nel corso dell'Assemblea annuale tenutasi venerdì scorso a Milano. E la strada della crescita non può prescindere, oltre che da questi fattori, anche dall'innovazione, che nel comparto delle materie plastiche trova limiti nella scarsa patrimonializzazione e nelle ridotte dimensioni medie delle imprese. Da qui l'importanza di una legge sulla defiscalizzazione degli utili reinvestiti e la richiesta al Ministro dell'Economia di prorogare la Tremonti-Ter.
Il settore, del resto, ha pagato cara la crisi: il comparto gomma ha visto calare la produzione in media del -25%, con punte del -50% negli pneumatici per veicoli pesanti e leggeri. Il comparto degli articoli tecnici ha perso in media un quarto della produzione, ma con punte del 50% nel maggior segmento di riferimento, quello dei tubi. "Per le plastiche abbiamo registrato risultati disastrosi nell’edilizia, nell’auto e nella componentistica elettrica ed elettronica - ha detto Centonze -. Meno pesanti i cali nel settore dell’imballaggio sorretto dall’alimentare, dal farmaceutico, dalla detergenza e dall’igiene personale".
Segnali di ripresa si evidenziano nei primi mesi di quest'anno, grazie soprattutto al traino delle esportazioni: "La debolezza dell’Euro, se si mantenesse e pur con i suoi risvolti negativi per quanto concerne i prezzi delle materie prime, sarebbe un forte aiuto alle nostre esportazioni proprio nelle aree che più ci interessano e un freno alla concorrenza", ha detto alla platea di imprenditori presenti in sala.
Restano le preoccupazioni sull'andamento delle materie prime, "con aumenti mensili che non si riescono a scaricare se non in parte e con ritardo su un mercato ancora debole". E ha aggiunto: "Non conosciamo le reali motivazioni di questa situazione, probabilmente dovute alla chiusura in Europa di siti produttivi ritenuti antieconomici e ai ritardi delle previste produzioni medio-orientali, ma ci auguriamo che i produttori intervengano a calmierare il mercato perché la situazione rischia di diventare pericolosa per tutti".
Parlando del rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, Centonze ha affermato che ha rispettato il mandato della Giunta, che chiedeva un accordo unitario, da chiudersi rapidamente, capace di salvaguardare flessibilità e produttività, riconoscendo aumenti economici superiori a quelli previsti dall’accordo interconfederale solo se giustificati da concrete concessioni che consentissero alle imprese di migliorare il loro livello competitivo. E contenendo gli oneri per le imprese, in un periodo difficile per il settore. "Non possiamo dire di aver registrato piena soddisfazione né da parte datoriale né da parte sindacale - ha commentato - ciò vuol dire che è un buon contratto".
Centonze ha quindi toccato il tema della rappresentanza di settore, citando il progetto di Federazione di scopo per la filiera delle plastiche, particolarmente caro ai costruttori di macchine (Giorgio Colombo, Presidente di Assocomaplast era presente in sala e ha tenuto un breve intervento su questo tema). Il presidente di FGP ha affermato che il progetto sarà presto esaminato in Federazione; nel frattempo ha rivolto un appello alla dozzina di associazioni che rappresentano settori specifici della filiera, chiedendo di fare quadrato: "Troppe voci che non fanno un coro, messaggi che fanno reciproca interferenza e lasciano spazio a chi non vuole decidere o non vuole prendere posizione - ha detto -. Se l’esempio vien dall’alto, allora Assogomma e Unionplast hanno dato l’esempio e da oggi anche Assocompositi (Associazione dei materiali compositi recentemente entrata a far parte della Federazione, ndr)". Per poi concludere: "Il fronte di coloro che si oppongono alla crescita della nostra filiera è vasto e articolato e il nostro dovere è unire le forze per riaffermare la centralità dell’industria manifatturiera e di quella della gomma e della plastica in particolare".
All'Assemblea dei trasformatori è intervenuto anche Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi Confindustria, che ha analizzato gli effetti della crisi e le prospettive di ripresa per l'industria nazionale. Ne è uscito un quadro a più tinte, con qualche sfumatura: la fase più acuta della crisi è alle spalle, la ripresa c'è e continuano a prevalere fattori positivi a livello macroeconomico (tra cui un Euro debole e tassi di interessi ai minimi livelli). Ma la ripresa sarà lenta, soprattutto in Europa e in particolar modo in Italia, a causa della scarsa penetrazione del nostro export sui mercati emergenti, più dinamici. "Con la crisi abbiamo perso otto anni di PIL - ha ricordato Paolazzi - Secondo le nostre stime serviranno quattro anni e tre mesi per recuperare i livelli pre-crisi".
L'Assemblea, nella parte privata, ha rinnovato le cariche associative. In Giunta sono stati eletti, per il settore gomma: Astarita Paolo (Trelleborg), Baessato Dario (IVG Colbachini), Benetti Pier Giorgio (Rapisarda Industries), Caylar Jean Paul (Michelin Italiana), Cittadini Paolo (Industrie Ilpea), Dalla Valle Carlo (Prysmian), De Alessandri Massimo (Marangoni), Della Lucia Stefano (Sapsa Bedding), D’Este Alessandro (Pirelli), Fontana Adriano (CF Gomma), Fugazza Ermanno (Cooper-Standard Automotive Italy), Raspone Nicola (Bridgestone Italia). In Giunta, per il settore Plastica sono stati eletti: Baban Alberto (Tapì), Bergaglio Marco (Esbe Italiana), Bosi Tullio (Sirea), Colombo Mariateresa (Macplast), Gallina Dario (Dott. Gallina), Iazzolino Luca (Plastotecnica), Minardi Paolo (Obrist), Miscione Fulvio (Ticinoplast), Mondini Francesco (Sinterplast), Olmo Luigi (Olmo), Spagni Pietro (Petra Polimeri), Zelcher Renato (Crocco). Entrano a far parte del Collegio dei Revisori contabili: Giorgio Leone (Presidente), Sergio Donadeo, Nicola Frangi e Roberto Ornaghi (Effettivi), Ilaria Chiapparini Sacchini e Riccardo Lagonigro (Supplenti). Per i Probiviri: Alessandro Damoli, Massimo Foggini, Maria Luisa Franzini, Omar Liberati, Sergio Rombolotti, Alberto Schiavi.
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.
Il portale verticale dedicato all'industria delle materie plastiche ora propone un servizio di basic assessment sui requisiti necessari per poter rispettare le normative UE.