Accordo di distribuzione con Thantawan Industry.
La Thailandia si sta rilevando uno dei paesi del Sudest asiatico più attento alle opportunità offerte dalla green economy e sta spingendo, attraverso norme, regolamenti sulla gestione dei rifiuti e incentivi fiscali, verso la produzione e un maggior utilizzo di biopolimeri. Tra l'altro il paese è uno dei maggiori produttori di cassava (manioca), il cui amido può essere utilizzato come feedstock per la sintesi di biopolimeri.
In questo scenario si iscrive l'accordo di partnership siglato nei giorni scorsi dall'italiana Novamont con la thailandese Thantawan Industry, uno dei principali produttori di packaging, tra cui cannucce, sacchi per rifiuti e sacchetti richiudibili. La società oltre a distribuire il Mater-Bi nel paese, lo utilizzerà (come sta già facendo) per alcune linee di prodotti biodegradabili e compostabili.
Stefano Facco, responsabile New Business Development in Novamont, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Polimerica, conferma l'interesse della società verso il mercato thailandese, riaffermando al tempo stesso la centralità dell'Italia sia per quanto riguarda la produzione che il mercato finale. L'accordo con Thantawan Industry riguarda infatti volumi intorno a 300 tonnellate annue di biopolimero, a fronte di una capacità produttiva, nella bioraffineria di Terni, intorno alle 80mila tonnellate annue.
Novamont non è l'unico produttore di bioplastiche che si sta muovendo nel paese asiatico: Purac ha annunciato l'anno scorso un progetto da 45 milioni di euro per un nuovo impianto per lattidi, materia prima per la produzione di PLA (acido polilattico), che dovrebbe entrare in funzione a metà 2011. Anche la statunitense NatureWorks, che produce PLA in Nebraska, starebbe valutando la Thilandia come sede di un secondo impianto produttivo.
Per quanto concerne il mercato potenziale delle materie plastiche, in Thailandia operano circa 4mila aziende trasformatrici, con un consumo stimato circa in 3,5 milioni di tonnellate di polimeri; oltre 2,1 milioni di tonnellate sono destinati al solo settore packaging (dati 2007 FTIPC). Buona parte di imballaggi e altri manufatti in plastica sono destinati all'export.
13 settembre 2010 09:28
Accordo di distribuzione con Thantawan Industry.
La Thailandia si sta rilevando uno dei paesi del Sudest asiatico più attento alle opportunità offerte dalla green economy e sta spingendo, attraverso norme, regolamenti sulla gestione dei rifiuti e incentivi fiscali, verso la produzione e un maggior utilizzo di biopolimeri. Tra l'altro il paese è uno dei maggiori produttori di cassava (manioca), il cui amido può essere utilizzato come feedstock per la sintesi di biopolimeri.
In questo scenario si iscrive l'accordo di partnership siglato nei giorni scorsi dall'italiana Novamont con la thailandese Thantawan Industry, uno dei principali produttori di packaging, tra cui cannucce, sacchi per rifiuti e sacchetti richiudibili. La società oltre a distribuire il Mater-Bi nel paese, lo utilizzerà (come sta già facendo) per alcune linee di prodotti biodegradabili e compostabili.
Stefano Facco, responsabile New Business Development in Novamont, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Polimerica, conferma l'interesse della società verso il mercato thailandese, riaffermando al tempo stesso la centralità dell'Italia sia per quanto riguarda la produzione che il mercato finale. L'accordo con Thantawan Industry riguarda infatti volumi intorno a 300 tonnellate annue di biopolimero, a fronte di una capacità produttiva, nella bioraffineria di Terni, intorno alle 80mila tonnellate annue.
Novamont non è l'unico produttore di bioplastiche che si sta muovendo nel paese asiatico: Purac ha annunciato l'anno scorso un progetto da 45 milioni di euro per un nuovo impianto per lattidi, materia prima per la produzione di PLA (acido polilattico), che dovrebbe entrare in funzione a metà 2011. Anche la statunitense NatureWorks, che produce PLA in Nebraska, starebbe valutando la Thilandia come sede di un secondo impianto produttivo.
Per quanto concerne il mercato potenziale delle materie plastiche, in Thailandia operano circa 4mila aziende trasformatrici, con un consumo stimato circa in 3,5 milioni di tonnellate di polimeri; oltre 2,1 milioni di tonnellate sono destinati al solo settore packaging (dati 2007 FTIPC). Buona parte di imballaggi e altri manufatti in plastica sono destinati all'export.
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Nel mese di luglio un percorso in tre step per identificare ed eliminare sprechi e inefficienze nella trasformazione di materie plastiche.