Allo studio un materiale per componenti auto e dispositivi mobili capace di accumulare e rilasciare energia.
28 febbraio 2011 07:31
Nei prossimi tre anni, un gruppo di ricercatori europei coordinati dall' Imperial College London (Regno Unito) cercheranno di mettere a punto un nuovo materiale composito al carbonio in grado di rendere autosufficienti sotto il profilo energetico i dispositivi montati sulla prossima generazione di veicoli ibridi ed elettrici. La ricerca, già in atto da qualche anno nei laboratori inglesi, ha ricevuto un finanziamento di 3,37 milioni di euro dalla UE nell'ambito del progetto Storage, acronimo di "Composite structural power storage for hybrid vehicles", all'interno del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'Unione europea. Tra i partner del progetto anche la casa automobilistica Volvo.
Fibre conduttive per supercapacitori. Il materiale oggetto di studio, un composito polimerico rinforzato con fibre di carbonio, oltre ad essere resistente e leggero, fungerà da supercapacitore: potrà accumulare e scaricare ingenti quantità di energia elettrica, rendendo superflue batterie e pile. Sarà per esempio possibile ricaricare la vettura (o un qualsiasi dispositivo elettrico) semplicemente collegandola all'impianto elettrico domestico. Secondo Emile Greenhalg dell'Imperial College London: “l'automobile del futuro, grazie a questo nuovo materiale composito, sarà in grado di ottenere l'energia necessaria dai suoi stessi componenti: dal tetto, dal cofano o addirittura dalle portiere. Anche il navigatore satellitare potrebbe essere alimentato dallo stesso materiale che costituisce il suo involucro".
Anche per cellulari e laptop. Lo stesso materiale potrà essere utilizzato anche per altri device, quali telefoni cellulari, tablet e computer portatili. "Sarà possibile avere un telefono cellulare sottile quanto una carta di credito, perché non richiede più una batteria voluminosa, o un computer portatile che, essendo in grado di ricavare energia dal suo stesso involucro, dovrà essere ricaricato a intervalli più lunghi - afferma Greenhalgh - Siamo soltanto alla prima fase di questo progetto e la strada da percorrere è ancora lunga. Siamo convinti, però, del grande potenziale di che questo materiale”.
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