Migliorano i conti e diminuisce l'indebitamento del produttore spagnolo di PET.
2 marzo 2011 07:00
La Seda de Barcelona ha chiuso l'esercizio 2010 con un fatturato consolidato di 997 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto al 2009, mentre l'Ebitda ha raggiunto 65,5 milioni e l'indebitamento è sceso del 31%, da 918 a 626 milioni di euro. La società ha registrato una perdita di 85 milioni di euro, inferiore dell'82% rispetto al risultato 2009 (-473 milioni). Il miglioramento dei conti è frutto della ristrutturazione societaria conclusasi nell'estate scorsa, supportata da una ripresa della domanda di PET.
Volatilità dei prezzi. Il mercato del polietilene tereftalato è stato caratterizzato lo scorso anno da un continuo aumento dei costi delle materie prime e da una riduzione delle importazioni di resina in Europa, che combinati con l'aumento della domanda di imballaggi, ha provocato una pressione sui prezzi, che hanno raggiunto livelli record sul finire dell'anno.
Resine e packaging. Anche per effetto di questi aumenti - ma non solo -, la divisione Resine PET del gruppo catalano ha visto crescere il fatturato del 25%, mentre la produzione è aumentata del 10,6% per complessive 469mila tonnellate annue. Le attività Packaging hanno beneficiato dell'integrazione a monte, che ha consentito di far fronte agli aumenti dei costi e alla scarsità di resina sul mercato. Il giro d'affari è così cresciuto del 6,3% (ora raggiunge il 52,9% del fatturato complessivo del gruppo), con volumi in aumento del 5%, in termini di unità vendute.
Nuove sfide. Il CEO di La Seda, Carlos Moreira da Silva, ha delineato le sfide per l'anno in corso, che consistono nel gestire la scarsità di acido tereftalico purificato (PTA), produrre PET da riciclo chimico nei siti di El Prat in Spagna e San Giorgio di Nogaro in Italia, oltre che amministrare il capitale circolante e investire per supportare il cambiamento del modello di business nel segmento dell'imballaggio.
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