Il gruppo statunitense cede due impianti in USA e altrettanti in Europa per 323 milioni di dollari.
28 luglio 2011 06:42
Prima l'annuncio di Dow Chemical durante l'incontro con la comunità finanziaria tenutosi ieri per presentare la trimestrale, dove il CEO Andrew Liveris ha dichiarato di aver siglato un accordo per la cessione delle attività nel polipropilene per 323 milioni di dollari, circa 230 milioni di euro, senza però rivelare il nome dell'acquirente, nè fornire ulteriori dettagli finanziari. Dopo qualche ora, il misterioso investitore si è concretizzato sotto forma del gruppo petrolchimico brasiliano Braskem, che ha confermato la firma dell'accordo con il quale diventa il principale produttore nordamericano di polipropilene con una capacità intorno a 1,4 milioni di tonnellate.
Le attività oggetto dell'accordo comprendono quattro impianti produttivi per una capacità installata di poco superiore al milione di tonnellate: due si trovano negli Stati Uniti, a Freeport e Seadrift (Texas) e due in Germania, a Wesseling e Schkopau. La produzione in Europa, secondo alcune stime, si aggira intorno alle 550.000 tonnellate annue. L'accordo non dovrebbe invece riguardare le attività Dow nei catalizzatori per polipropilene.
"L'acquisizione degli assets Dow consolida la nostra leadership negli Stati Uniti, il più grande mercato per le resine termoplastiche, e amplia la nostra presenza in Europa, un importante mercato nell'ambito della nostra strategia sui biopolimeri”, ha commentato il CEO di Braskem Carlos Fadigas. Il gruppo brasiliano si aspetta sinergie per circa 140 milioni di dollari grazie ad un portafoglio più diversificato e ottimizzazioni di costi fissi, approvvigionamenti e logistica.
Si tratta della seconda operazione di Braskem negli USA in questo segmento: all'inizio del 2010, il gruppo brasiliano aveva infatti rilevato da Sunoco tre siti produttivi e un centro R&D negli Stati Uniti per una capacità di 950.000 tonnellate annue di polipropilene mettendo sul piatto una somma analoga, 350 milioni di dollari.
Per diventare effettiva, l'operazione deve ricevere il via libera delle autorità antitrust in America e in Europa. Il closing è previsto entro fine anno.
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