Le stime di VCI indicano un aumento della produzione di un punto percentuale, dopo il +4% segnato quest'anno.
8 dicembre 2011 09:26
L'industria chimica tedesca chiuderà l'anno in corso con una crescita della produzione del 4% sul 2010, risultato superiore alle stime elaborate dodici mesi fa, e con un giro d'affari a 186,5 miliardi di euro, il 9% in più rispetto allo scorso anno. Le vendite all'estero hanno messo a segno un incremento del 10% a 110,2 miliardi di euro, contro un aumento, sul mercato interno, del 7,5% a 76,3 miliardi. In sostanza, la chimica tedesca è tornata quest'anno sui livelli pre-crisi, mettendo a segno un recupero senza precedenti che ha avuto ripercussioni positive anche sull'occupazione, aumentata del 2,5% a 425mila addetti.
Lo scenario è destinato però a cambiare: le previsioni elaborate dall'associazione tedesca di settore indicano un secco rallentamento nel 2012, con la produzione in crescita di un solo punto percentuale - ricalcando l'andamento del PIL europeo - e le vendite del 2%, grazie ad una leggera ripresa dei prezzi (+1%). Le previsioni - ha però ricordato il presidente di VCI, Klaus Engel - sono sempre più ardue da elaborare con precisione. "La nebbia diventa sempre più fitta ed è difficile guardare avanti", ha dichiarato nel corso dell'assemblea generale dell'associazione tenutasi nei giorni scorsi a Francoforte.
La crisi del debito in Europa e Stati Uniti crea incertezza tra le aziende e i consumatori, con effetti anche sulla chimica. Engel vede nel rifinanziamento del debito pubblico nell'Unione Europea un fattore di incertezza per lo sviluppo economico: "La crisi del debito sta diventando sempre più un peso per l'economia reale, anche perché i politici finora non sono riusciti a convincere i mercati finanziari dell'efficacia delle misure adottate. Il Presidente di VCI spera che il vertice di Bruxelles in programma nei prossimi giorni sia in grado di elaborare misure in grado di stabilizzare l'euro e far riguadagnare la fiducia dei mercati verso l'azione politica. Un altro fattore di incertezza per l'industria nazionale riguarda la politica energetica, in particolare l'aumento dei costi dell'energia elettrica legato al sostegno delle rinnovabili.
Ciò nonostante, ha sottolineato il presidente di VCI, il trend è previsto positivo anche nel 2012, pur con un andamento più lento rispetto al 2011. Crescita legata anche alla forte vocazione all'export della chimica tedesca, che beneficia del continuo sviluppo economico e industriale in Asia, Est Europa e America Latina.
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