In italia le immatricolazioni sono crollate lo scorso anno dell'11%. E il 2012 non si prospetta migliore.
13 gennaio 2012 07:13
La filiera italiana dell'auto tira le somme di un 2011 all'insegna della recessione, che si chiude con 1,7 milioni di vetture immatricolate, un livello che riporta le vendite indietro di quindici anni, giù del 10,9% rispetto al 2010. Risultato che sconta il pessimo dato di dicembre: 111.212 unità immatricolate, ovvero il 15,3% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, che a sua volta aveva perso un buon 21% nei confronti di dicembre 2009. E non sembrano andare meglio gli ordini: secondo un'analisi congiunta Anfia-Unrae, a dicembre i sono stati siglati poco meno di 135.000 contratti, ovvero il 18% in meno rispetto allo stesso periodo 2010.
Per il direttore di Anfia, Guido Rossignoli, il nuovo anno si apre su uno scenario economico-finanziario nazionale ed europeo ancora molto difficile, che per il settore automotive è aggravato dai continui rincari di carburanti e pedaggi autostradali, oltre che dall'aumento dell'Iva al 21%, con la prospettiva di un ulteriore ritocco al 23%. Secondo l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, il mercato automobilistico europeo si profila debole e quello italiano potrebbe chiudere il 2012 con 1,65 milioni di nuove immatricolazioni, livello che ci riporterebbe indietro ai primi anni '90.
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