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Un modello 3D per conoscere il nostro sottosuolo

lunedì 29 febbraio 2016

L'idea è nata all'interno del Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali e Ambiente dell'università della Sapienza di Roma grazie all'intraprendenza dell'Ingegnere minerario Francesco Napoli e del team che ha costituito con il Prof. Paolo De Filippis e la Prof.ssa Fedora Quattrocchi.

L'attuale situazione italiana è particolarmente complessa per la generale diffidenza di vari stakeholder verso i nuovi progetti di esplorazione e trivellazione del sottosuolo, di produzione e stoccaggio di idrocarburi e di geotermia soprattutto per i timori di carattere geologico e sismico che spesso hanno caratterizzato la nostra terra.

Il team 3D-RES ha quindi pensato che realizzare un vero modello tridimensionale di un giacimento possa diventare un formidabile strumento di divulgazione e conoscenza: da un lato mette le O&G Companies in "trasparenza" e dall'altro aiuta le amministrazioni locali ed i cittadini a comprendere meglio come è fatto il suolo compiendo scelte più informate e consapevoli sul proprio futuro.

Ma come è possibile rappresentare nel dettaglio ciò che l'occhio umano non può vedere? Il team ha sfruttato al meglio i dati riguardanti esplorazioni e scansioni geologiche per riprodurre come di consueto un modello digitale consultabile tramite PC e schermi, l'innovazione arriva nello step successivo perché questo modello è convertito tramite software di progettazione in un file CAD .stl, quindi perfettamente in sintonia con la riproducibilità da prototipazione rapida. Alcuni componenti del modello infatti sono stati realizzati tramite stereolitografia e assemblate poi con tutti gli altri dettagli decorativi per contestualizzare al meglio il prototipo.

Si tratta di un primato nel mondo della ricerca mineraria e di idrocarburi che lo stesso team è pronto a replicare con un road-show su tutti i territori caldi italiani in cui un'esposizione permanente potrebbe scogliere i dubbi riguardanti sia la composizione geologica del sottosuolo, sia le possibili negatività che si scatenerebbero sulle falde acquifere o nella composizione rocciosa nelle immediate vicinanze del sito.

Come ci ricordano gli stessi ricercatori della Sapienza di Roma le attività di nuove esplorazioni in Italia sono ferme dal 2009, traducendosi secondo loro in una totale assenza negli anni futuri di nuova produzione di idrocarburi, nuovo sviluppo e nuove royalties. Dal momento che in altri paesi europei questo dibattito pubblico è molto più attivo ed evoluto rispetto al nostro paese hanno visto in questo format del modello 3D del giacimento una nuova risorsa capace di nutrire scientificamente l'argomento e scatenare un coinvolgimento diretto e costruttivo con il pubblico durante le fasi di approvazione e sviluppo dei progetti di trivellazione.

 Pogetto 3D-RES (3 dimensional real reservoir): www.3d-reservoir.com - www.giacimenti3d.it

di: Elisa Feliziani
"Gli articoli in questa sezione non sono opera della redazione ma esprimono le opinioni degli autori"
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