Nel Regno Unito quattro associazioni di settore si uniscono per chiedere al governo di abbandonare i progetti di tassazione dei sacchetti monouso.
28 novembre 2012 07:04
Contro l'imposizione di tasse sui sacchetti per la spesa in Scozia e in Inghilterra, quattro associazioni di settore del packaging e materie plastiche hanno deciso di fare fronte comune e lanciare un appello al parlamento scozzese e a quello britannico contro decisioni dettate solo dall'emotività, prive di fondamento scientifico.
Il documento è stato sottoscritto da FPA (Foodservice Packaging Association), Packaging and Films Association (PAFA), Confederation of Paper Industries (CPI) e British Plastics Association (BPF). La nuova alleanza raccoglie il testimone del Carrier Bag Consortium (CBC) costituito dieci anni da PAFA proprio a difesa degli shopper.
I firmatari dell'appello ritengono che non vi siano evidenze a sostegno della tesi che l'introduzione di oneri sui sacchetti apporti benefici ambientali o che limitarne l'uso renda i consumatori più attenti e sensibili agli aspetti ambientali in altri ambiti della loro esistenza; basterebbe che i consumatori seguissero comportamenti più sostenibili come riutilizzare o riciclare i sacchetti una volta tornati a casa.
La strada da seguire, secondo i firmatari, è quella indicata dal patto volontario siglato nel 2004 dall'industria, che incoraggia i commercianti a ridurre l'impatto ambientale dei sacchetti, educando i consumatori a utilizzare solo quelli strettamente necessari. La campagna, affermano le quattro associazioni, ha avuto successo non solo nel ridurre il numero dei sacchetti utilizzati, ma - cosa più importante - anche nel ridurre del 60% l'impatto ambientale degli shopper in soli quattro anni. Risultato ottenuto promuovendo il riutilizzo, riducendo l'uso di materie prime per sacchetto e aumentando allo stesso tempo il contenuto di materiale riciclato; il programma ha portato anche ad una crescita di quatto volte nel numero di punti raccolta di sacchetti usati presso i negozi.
C'è anche un aspetto sociale legato al consumo di sacchetti: in tempi di crisi, i cittadini tendono a fare la spesa più frequentemente e l'imposizione di una tassa ricadrebbe inevitabilmente sui ceti meno abbienti.
Secondo Peter Davis, direttore della Federazione britannica delle materie plastiche (BPF), l'industria vuole essere proattiva nel mostrare la convenienza e la sostenibilità ambientale dei sacchetti per la spesa; allo stesso tempo, ricorda che ci sono aspetti di sostenibilità ambientale più urgenti e importanti da affrontare.
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