La Commissione Europea lancia una consultazione pubblica sul littering. Pieno appoggio da produttori e riciclatori.
8 marzo 2013 10:20
Il Commissario europeo all'ambiente Janez Poto?nik ha lanciato ieri il Green Paper sui rifiuti di plastica, consultazione pubblica per raccogliere opinioni e idee in vista di un piano di intervento per la riduzione del littering. L'iniziativa è stata accolta con favore sia dai produttori di materie plastiche, che da tempo lavorano all'obiettivo "Discarica Zero", sia dalla Federazione europea dei riciclatori di materie plastiche EuPR, che coglie le opportunità di un ulteriore sviluppo del settore di grazie a una maggiore disponibilità di materiale post-consumo da rigenerare.
Il "Green Paper on Plastics Waste in the Environment" parte dalla premessa che il mondo non può fare a meno delle materie plastiche, ma che - data la durabilità e grande diffusione di questi materiali - occorra rendere i prodotti più sostenibili nell'intero ciclo di vita, partendo da un corretto ecodesign, fino a ridurne l'impatto sull'ambiente della dispersione in mare o sotto terra. Secondo alcune stime, ogni anno finiscono in mare 10 milioni di tonnellate di rifiuti, in gran parte di plastica, che col tempo creano veri e propri continenti di immondizia.
"I rifiuti di plastica e la loro gestione rappresentano una grande sfida per la tutela dell'ambiente, ma sono anche una formidabile occasione per rendere più efficienti le nostre risorse - commenta Janez Poto?nik, Commissario per l'Ambiente (nella foto a sinistra) -. In un'economia circolare, in cui più si ricicla più si sopperisce alla scarsità delle materie prime, sono convinto che la plastica abbia un futuro. Invito tutti gli interessati a partecipare a questo processo di riflessione su come trasformare la plastica da problema a parte della soluzione."
La legislazione UE vigente in materia di rifiuti non contiene norme specifiche sui rifiuti di plastica - nota la Commissione - gli Stati membri sono sì tenuti a privilegiare la prevenzione e il riciclaggio rispetto ad altri metodi di smaltimento, e ciò vale per tutti i flussi di rifiuti indicati nella direttiva quadro sui rifiuti, ma è chiaro che questo approccio non è sufficiente.
Da qui l'idea di aprire un dibattito attraverso una consultazione pubblica articolata in 26 domande che si concluderà all'inizio di giugno. Tutti i soggetti interessati sono invitati a contribuire indicando se ritengono necessario modificare la legislazione vigente, e in che modo, per affrontare il problema dei rifiuti di plastica e promuoverne il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero, come alternativa allo smaltimento in discarica.
In base alle risposte raccolte, si definiranno gli interventi da attuare nel corso del prossimo anno, nell'ambito più vasto del riesame della politica in materia di rifiuti, "che verterà in particolare sugli attuali obiettivi per il recupero dei rifiuti e lo smaltimento in discarica, e comprenderà una valutazione ex post di cinque direttive che disciplinano vari flussi di rifiuti".
PlasticsEurope, l'associazione dei produttori europei di materie plastiche, ha di recente lanciato un programma che mira ad azzerare progressivamente il conferimento di rifiuti plastici in discarica, promuovendo riciclo e valorizzazione termica. L'associazione ha quindi accolto con favore il Green Paper e si è subito dichiarata disponibile a fornire informazioni e supporto.
Secondo PlasticsEurope, ogni anno in Europa, 10 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica post consumo finiscono in discarica, mentre potrebbero essere riciclati e avviati al recupero energetico. Sebbene le iniziative volontarie siano in molti casi efficaci, solo il divieto di conferimento in discarica dei rifiuti di plastica potrà dare la spinta definitiva.
Wilfried Haensel, direttore esecutivo di PlasticsEurope afferma: "La revisione della direttiva sulle discariche, prevista nel 2014, consentirà di realizzare un cambiamento radicale nella politica sull’efficienza nell’uso delle risorse dell'UE. Il divieto di conferimento in discarica dei rifiuti di plastica sarà da stimolo per il settore del riciclo della plastica e renderà disponibili maggiori quantitativi di rifiuti di plastica per un recupero energetico efficiente, in grado di produrre elettricità e calore. Un'attività che apre nuove possibilità all'occupazione e che renderà l’Europa più indipendente dalle importazioni di energia".
Pieno appoggio all'iniziativa giunge anche da EuPR, federazione europea delle aziende che riciclano rifiuti in plastica, che intravvede opportunità di sviluppo per il settore, in termini di maggiori quantità di materiale da rigenerare, con il divieto di avviare i rifiuti in discarica, la definizione di obiettivi più ambiziosi di riciclo e maggior attenzione all'ecodesign dei prodotti. "Più riciclo significa una maggiore efficienza nell'uso delle risorse, creazione di posti di lavoro 'verdi' e un minor impatto ambientale", segnala da Bruxelles.
EuPR sottolinea gli spazi di crescita ancora da sfruttare: "La produzione complessiva dei riciclatori europei copre appena due settimane di consumi di materie plastiche nell'arco dell'anno - afferma il presidente, Ton Emans -.Una situazione non sostenibile a lungo, che occorre cambiare attraverso l'azione dei politici, dell'industria e della società".
Informazioni su Green Paper sui rifiuti di plastica
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