In Svizzera rischiano di chiudere 59mila punti punti di raccolta per vetro, alluminio e PET.
15 aprile 2013 07:13
L'allarme è stato lanciato dalle organizzazioni che in Svizzera si occupano di recupero e riciclo di bottiglie vetro, alluminio e PET: la proposta di introdurre un deposito su cauzione potrebbe portare alla chiusura dei 59.000 punti di raccolta oggi attivi sul territorio elvetico, causando una riduzione dei volumi di riciclo dei materiali da imballaggio.
La mozione sulla'"Introduzione di un deposito obbligatorio per lattine e bottiglie per bevande" è stata presentata la Parlamento svizzero dal Consigliere nazionale PPD Alois Gmu?r. Secondo PET-Recycling Schweiz, l'organizzazione che dal 1990 si occupa della raccolta di bottiglie PET in Svizzera, nel 2011 e? stato riciclato il 92% degli imballaggi per bevande in alluminio, PET e vetro, quota raggiunta da pochissimi i Paesi al mondo. "Serve un numero maggiore e non minore di punti di raccolta, soprattutto per quanto riguarda il consumo fuori casa - afferma l'associazione -. Inoltre, il sistema con deposito costa il quadruplo rispetto alla soluzione attuale".
L’Ufficio federale dell’ambiente ha calcolato che un sistema con deposito verrebbe a costare alle casse svizzere 280 milioni di franchi all’anno. Inoltre, il deposito non eliminerà il problema del littering, la dispersione dei rifiuti nell'ambiente. "Di tutti i rifiuti legati al littering, la percentuale imputabile agli imballaggi per bevande e? pari a solo 13%. Cio? significa che almeno l’87% dei rifiuti sparsi in giro ? imballaggi take-away, mozziconi di sigarette, cocci o gomme da masticare ? non sarà toccato da una regolamentazione su base deposito, rendendo comunque necessarie le operazioni di raccolta e pulizia".
PET-Recycling Schweiz respinge anche un'altra tesi avanzata dai fautori del deposito con cauzione, ovvero la maggiore diffusione di imballaggi riutilizzabili. "Uno sguardo alla Germania confuta questa ipotesi: da quando e? stato introdotto il deposito, la quota riutilizzabile e? scesa del 30%. Al contempo, la bottiglia di PET per bevande non riutilizzabile ha triplicato la propria quota di mercato nel segmento delle bevande analcoliche, raggiungendo il 72%. Poiche? la soluzione con deposito e? complessa e dispendiosa per i partner della catena logistica, questi forzano una scelta quanto più possibile omogenea di imballaggi per ottimizzare i processi. Allo stesso tempo si riscontra un trend verso imballaggi più leggeri".
Al Parlamento è stata anche avanzata una mozione della Consigliera nazionale PS Silvia Semadeni, dove si chiede che venga raggiunta una quota di resi del 90% anche per le bottiglie di PET per bevande, ovvero una quota pari a quella raggiunta dalla raccolta di vetro e alluminio. "E? evidente che le quote di PET e di vetro non possono essere le stesse - nota PET-Recycling Schweiz -. Le bottiglie di PET per bevande vengono consumate soprattutto durante gli spostamenti. Le quote di riciclaggio sono generalmente superiori alla media soprattutto nel settore gastronomico e nel consumo domestico. Poiche? le bottiglie di PET sono molto pratiche, indistruttibili e quindi ideali per gli spostamenti, vengono utilizzate nei luoghi in cui finiscono nei rifiuti e la disciplina di raccolta e? minima".
Uno studio commissionato da Swiss Recycling mostra che l’introduzione di un deposito avrebbe in parte conseguenze gravi, non solo per il commercio e per le organizzazioni di riciclaggio ma anche per i Comuni e i consumatori. Oltre che per l’ambiente: le frazioni residue di vetro e alluminio ? che oggi vengono raccolte insieme alle bottiglie e alle lattine per bevande dominanti sotto l’aspetto della quantita? ? non verrebbero più gestite, poiche? le quantita? sono troppo basse per essere raccolte con una spesa accettabile.
Per i consumatori, il dissolvimento delle attuali strutture di riciclaggio porterebbe ad una drastica riduzione dei centri dove restituire gli imballaggi per bevande. Al posto dei 65.000 punti di raccolta oggi attivi, ne rimarrebbero solo 6.000, poiché solo i commercianti al dettaglio sarebbero responsabili del ritiro. Di conseguenza, terminerebbe la raccolta in 3.000 scuole, 2.000 impianti sportivi e d’intrattenimento, 1.500 ospedali e case di cura, 14.000 uffici e altri posti di lavoro, come pure o in oltre 1.000 località di montagna.
"La questione e? se, con un decimo dei punti di raccolta, le elevate quote di riciclaggio possano essere mantenute o innalzate - nota Swiss Recycling -. La logica suggerisce il contrario: serve un maggior numero di punti di raccolta per ottenere una migliore quota di resi".
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