Wittmann Battenfeld mostrerà al K'2013 un'ampia gamma di soluzioni di stampaggio e qualche novità nella serie MacroPower.
25 luglio 2013 07:19
Presse ad ineizione Battenfeld nel padiglione 16, robot e ausiliarie Wittman al 10: il gruppo austriaco si presenta a K'2013 in due spazi separati per poter focalizzare meglio l'attenzione dei visitatori, pur condividendo lo stesso slogan: "“Power for the Future”.
Per quanto concerne lo stampaggio, i riflettori saranno puntati sulle nuove presse di grande tonnellaggio MacroPower in due inediti allestimenti: una versione da 1.500 tonnellate di forza di chiusura, con ampio spazio tra le colonne e possibilità di inserimento laterale dello stampo e una ibrida MacroPower E 450 con gruppo di iniezione elettrico ad alta velocità (fino a 450 mm/sec) e gruppo di chiusura servoidraulico.
La MacroPower 1500/8800 equipaggiata con azionamento ServoPower ad alta efficienza energetica e basso consumo di acqua di raffreddamento, stamperà al K'2013 un collettore a quattro vie in polipropilene dalle forme particolarmente intricate (foto a destra), con tecnologia "core-pull", utilizzando uno stampo fornito dall'austriaca IFW; particolarità del processo è l'estrazione del pezzo, in una fase intermedia dell'apertura stampo, mediante un robot Wittmann W853.
La ibrida a due piani E 450/2250 sarà invece allestita per stampare un secchio con etichettatura IML, impiegando uno stampo fornito dall'italiana Abate. Per ridurre il tempo di ciclo, la rimozione del pezzo e l'inserimento dell'etichetta nel semistampo avvengono simultaneamente.
Passando dal grande al piccolo, a Dusseldorf sarà allestita una cella per il microstampaggio di precisione composta da due presse MicroPower 15/10 che produrranno in condizioni di camera bianca un "laboratorio in un chip" per l'analisi del sangue (foto sopra). Le due presse saranno collegate attraverso un tunnel, anche questo in condizioni controllate: la prima macchina stamperà due componenti che dopo un'ispezione visiva con telecamera montata su robot e assemblaggio, saranno trasferite alla seconda pressa per il sovrastampafggio con TPE; il pezzo finito sarà scaricato da robot e stoccato in condizoni di "clean room".
Nello stand del costruttore austriaco non mancheranno le presse elettriche EcoPower, dotate di sistema per il recupero dell'energia in frenata KERS (Kinetic Energy Recovery System) sviluppato internamente da Wittmann Battenfeld, abbinato ad uno specifico software che concorre a ridurre ulteriormente i consumi. L'energia recuperata da tutti gli azionamenti viene in parte accumulata per essere riutilizzata in altri movimenti, o per riscaldare il cilindro di plastificazione, evitando così ogni spreco. La riserva di energia può anche sopperire a brevi interruzioni di rete.
Le presse elettriche saranno equipaggiate con tecnologie di processo "speciali", come lo stampaggio assistito da gas Airmould (montato su una EcoPower 300/1330) per produrre una mazza da hockey in polipropilene caricato fibre lunghe fornito da Borealis, oppure una combinazione di tecnologie BFMould, CellMould e HiP (High Precision Opening) su una pressa EcoPower 240/1330, per lo stampaggio di pezzi alleggeriti in resina espansa, con elevata qualità superficiale; nella fattispecie, si tratta di un componente interno per auto, sviluppato in collaborazione con Schaumform.
Una terza pressa elettrica EcoPower 110/350 produrrà un portamatite in silicone liquido utilizzando uno stampo a 4 cavità fornito dall'austriaca RO-RA, progettato per una produzione automatizzata, priva di materozze, sfridi e increspature.
Il programma espositivo prevede anche una pressa idraulica HM 110/525 ServoPower con controllo variotermico della temperatura BFMold e processo di espansione CellMould, abbinati ad un sistema per il controllo in linea di difetti superficiali, sviluppato nei laboratori del centro di ricerca austriaco sui polimeri PCCL (Polymer Competence Center Leoben).
Infine, sarà esposta a Dusseldof una pressa idraulica a due componenti HM 180/525H/210S 2C con stampo a 4+4+4 cavità per lo stampaggio di un atomizzatore per cosmetica in polipropilene ed elastomero termoplastico (SEBS). La pressa utilizza il processo IMA (In-Mold Assembling) per produrre componenti complessi all'interno di un unico ciclo di stampaggio, facendo uso di una tavola index fornita dalla francese Grosfilley, che lavora in combinazione con un robot Wittmann. I pezzi che compongono l'atomizzatore vengono uniti insieme e successivametne sigillati mediante sovrastampaggio. L'intero processo è gestito dall'unita di controllo Unilog B6P della pressa.
Oltre alle macchine, Wittmann Battenfeld mostrerà in fiera un'applicazione in linea delle tecniche di termografia messe a punto nel centro di ricerca tedesco sulle materie pastiche SKZ, di cui il costruttore austriaco ha acquisito i diritti di distribuzione. I pezzi, in uscita dallo stampo, vengono presentati alla termocamera in diverse posizioni per individuare con precisione eventuali difetti.
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