I produttori di packaging in bioplastica potranno presto dar vita ad un consorzio per la raccolta e gestione dei rifiuti compostabili.
8 novembre 2013 13:42
Il Consiglio dei Ministri ha iniziato oggi l'esame del Disegno di Legge collegato alla legge di stabilità 2014, “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. L'esame del disegno di legge proseguirà nella prossima riunione del CdM, prima di approdare in Parlamento per il voto finale. “Il collegato 'Ambiente' contiene numerose e importanti normative in materia ambientale – ha dichiarato al termine della riunione il premier Enrico Letta -. Ci siamo presi alcuni giorni per sciogliere gli ultimi nodi''.
All'articolo 19, il testo in esame prevede la modifica dell'articolo 223 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, istitutivo dei consorzi di filiera, che apre le porte alla nascita di un Consorzio per gli imballaggi compostabili. Il DDL aggiunge infatti il seguente comma: “I produttori di materie prime compostabili e i produttori di imballaggi realizzati con materiali compostabili possono costituire un consorzio che opera su tutto il territorio nazionale; i produttori e gli utilizzatori che aderiscono a tale Consorzio sono esclusi per tali materiali dall’obbligo di partecipare ai consorzi di materiali di imballaggio di cui all’allegato E” .
Oggi i sacchetti e gli imballaggi prodotti con bioplastiche aderiscono obbligatoriamente a Corepla, il consorzio di filiera per la raccolta e riciclo di imballaggi in plastica, a cui versano il Contibuto Ambientale Conai. Una casa che però va stretta alla filiera delle plastiche compostabili, anche perché la gestione del fine vita diverge da quello delle plastiche tradizionali: da una parte raccolta dell'umido e compostaggio, dall'altra riciclo meccanico o termovalorizzazione.
Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche, esprime interesse verso l'opportunità offerta dal provvedimento (che – ricordiamo - deve ancora essere varato dal CdM e passare al vaglio del Parlamento): “Sarebbe un importante riconoscimento alla filiera poter utilizzare le risorse provenienti dal contributo per promuovere e sensibilizzare a livello locale il valore aggiunto che le plastiche apportano alla raccolta dell'umido e per un compostaggio di migliore qualità, che costituisce il naturale fine degli imballaggi realizzati con biopolimeri”. La casa comune - sottolinea Versari - sarebbe comunque il sistema Conai, di cui il Consorzio imballaggi compostabili diventerebbe così il settimo consorzio di filiera dei materiali, a fianco di quelli che oggi gestiscono acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.
Scettico, invece, il Presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo: “Nessuna preclusione, ci chiediamo solo se ha senso ed è giustificato dal punto di vista economico un consorzio limitato alle bioplastiche, che si dovrà occupare di gestire non più di 30-40.000 tonnellate annue di rifiuti. Sarebbe più logico e lungimirante creare un consorzio che si occupi, più in generale, di tutti i rifiuti organici”.
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