Il salone della green economy vede crescere l’affluenza anche in tempo di crisi.
11 novembre 2013 06:03
La green economy si conferma uno dei comparti più vitali del nostro paese, come ha mostrato l’ultima edizione di Ecomondo, salone del Recupero di materia ed energia, sviluppo sostenibile ed ecoefficienza, tenutosi nei giorni scorsi a Rimini.
La capacità di rappresentare tutte le sfaccettature del comparto, dall’energia alla raccolta e trattamento dei rifiuti, fino ad arrivare alle bioplastiche (che quest’anno occupavano quasi per intero un padiglione), insieme con il nutrito programma convegnistico, hanno determinato il successo della manifestazione riminese. Tanto che è in questa cornice che si tengono, fin dalla loro fondazione, gli Stati Generali della Green Economy, momento di discussione e confronto tra industria, politica e amministrazione pubblica.
All'appuntamento non si sono sottratti i politici di "peso": il Ministro dell’Ambiente Orlando ha inaugurato il Salone e aperto gli Stati Generali, ma a Rimini hanno fatto tappa anche il ministro dello Sviluppo economico Zanonato, il Governatore della Lombardia Maroni e il Sindaco di Firenze, nonché candidato alla premiership del PD, Matteo Renzi.
Così, mentre altre fiere italiane mostrano un continuo declino di visitatori ed espositori, Ecomondo chiude il terzo anno di fila con incrementi a due cifre: l’edizione appena conclusasi ha registrato 93.125 visitatori, il 10,4% in più rispetto alla precedente, mentre le aziende espositrici erano circa un migliaio su 100mila metri quadrati, quando basta per occupare l’intero comprensorio fieristico.
Gli organizzatori, visibilmente soddisfatti, snocciolano altri numeri: oltre 400 i giornalisti accreditati, più di 150 milioni i contatti media nei giorni di apertura, 150.000 visualizzazioni dei contenuti su Facebook e 7000 i tweet che hanno utilizzato gli hashtag ufficiali della manifestazione.
“Abbiamo rappresentato una realtà in grado di formulare dinamiche industriali con un indice elevatissimo di innovazione e penso in primo luogo alla biobased industry – commenta il direttore di business unit di Rimini Fiera Simone Castelli – Il risultato è aver preso piena coscienza che il sistema green è già pronto a sfidare la crisi, indirizzando il Paese verso una prospettiva all’insegna dell’efficienza e del contenimento degli effetti ambientali della propria attività. Si tratta di un orizzonte virtuoso e produttivo”.
Mentre si chiudono i cancelli di RiminiFiera, si pensa già alla prossima edizione, in programma nella cittadina romagnola dal 5 all’8 novembre 2014.
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