13 novembre 2023 08:45
In un convegno tenutosi nei giorni scorsi a Ecomondo, Assoambiente ha ribadito la necessità di costruire nuovi impianti per il recupero di parte dei 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani che non possono essere riciclati per via meccanica. Si tratta di scarti generati dalle operazioni di riciclo (3,6 milioni di ton), materiali provenienti dagli impianti di selezione (3,5 milioni) e rifiuto indifferenziato (3 milioni di ton), oggi conferiti in discarica o esportati all'estero (650.000 ton) per mancanza di impianti in grado di trattarli in modo sostenibile.
L'associazione che rappresenta le imprese che gestiscono servizi ambientali e l'economia circolare, stima che 5,2 milioni di tonnellate di questi rifiuti potrebbero essere trattati in via prioritaria da impianti di recupero energetico, ottenendo 3,6 milioni di MWh di energia elettrica, pari ai consumi di circa 5 milioni di italiani.
L’analisi presentata a Ecomondo non dimentica i passi in avanti compiuti negli ultimi 20 anni nella raccolta e gestione dei rifiuti in Italia, ma ritiene che ciò non sia sufficiente per chiudere il ciclo dei rifiuti. “Una gestione dei rifiuti urbani orientata al riciclo necessita prima di tutto di impianti di riciclo, ma, per funzionare, ha bisogno anche di un’adeguata rete di impianti capaci di trattare gli scarti delle raccolte differenziate, i materiali provenienti dagli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) ed i flussi residui di rifiuto urbano indifferenziato - commenta Chicco Testa (nella foto), Presidente di Assoambiente -. Senza questa rete impiantistica gli stessi processi di riciclo entrano in crisi e quindi va considerata parte integrante della strategia di economia circolare".
Secondo il presidente di Assoambiente, la rete di impianti deve essere prevalentemente costituita da impianti di recupero energetico, "sia per rispettare la gerarchia europea delle forme di gestione dei rifiuti, sia perché si tratta di materiali con un potere calorifico adeguato al recupero di energia, in parte fonte rinnovabile che contribuirebbe quindi ai processi di decarbonizzazione, oltre a ridurre i conferimenti in discarica”.
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