25 luglio 2024 11:51
La rilevazione sui prezzi dell'imballaggio flessibile in Europa, diffusa in questi giorni dall'associazione Flexible Packaging Europe (FPE), mostra nel secondo trimestre dell'anno un incremento per tutti i materiali, confermando così il trend registrato nei primi tre mesi.
Sono diversi i fattori che stanno determinando questo andamento, dall'aumento della domanda di substrati all'incremento dei costi di materie prime e trasporti.
“La domanda di imballaggi flessibili ha continuato a crescere nel secondo trimestre, con segnali di miglioramento per quasi tutte le applicazioni - spiega Santiago Castro di Wood Mackenzie -. Sono tuttavia in molti quelli che continuano a percepire la domanda come debole”.
Per quanto concerne i substrati polimerici, l’LDPE è aumentato nel trimestre del +6% e resta il 56% sopra il livello del quarto trimestre 2020, mentre il polietilene alta densità (HDPE) ha fatto segnare un +5%, che lo porta al 42% sopra il valore di riferimento. Incrementi più contenuti hanno interessato il film BOPA da 15 micron (+3%) e il film PET da 12 micron (+2%), mentre è rimasto stabile il prezzo del film BOPP da 20 micron, che sconta una domanda inferiore alle aspettative lungo tutta la filiera del polipropilene.
Ancora: LDPE, HDPE e PET da 12 micron sono tornati ai livelli registrati all’inizio del 2023, mentre tutti gli altri materiali rimangono ben al di sotto dei prezzi osservati in quel periodo.
“Si prevedono ulteriori aumenti di prezzo per alcuni substrati, sempre a causa di tensioni sull’approvvigionamento - nota Guido Aufdenkamp, direttore esecutivo di FPE -. La lenta ripresa della domanda è un’ottima notizia, ma i rincari dovuti agli aumenti dei costi di approvvigionamento e di trasporto non aiutano". "Ci aspettiamo una ripresa più sostenuta perché è finita la fase di riduzione delle scorte, ma i clienti rimangono prudenti poiché la domanda di prodotti finiti è ancora debole e imprevedibile - aggiunge Aufdenkamp -. Le tensioni geopolitiche a Gaza e in Ucraina non si sono sciolte, crescono i conflitti commerciali e restano irrisolti alcuni dei problemi di approvvigionamento emersi nel primo trimestre, che continueranno a spingere al rialzo i costi di produzione. Nell’insieme ci sono però segnali che la situazione si sta stabilizzando ed è persino in lieve miglioramento per i fornitori di materiali destinati al packaging flessibile”.
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