L'associazione delle bioplastiche lamenta scarsa considerazione verso i bisogni della filiera e pensa a nuovi modelli consortili.
10 luglio 2014 12:18
Assobioplastiche, associazione che rappresenta la filiera italiana delle plastiche compostabili, esprime in una nota “forte sconcerto” per la decisione presa da Conai nei giorni scorsi di portare il CAC per gli imballaggi in plastica dagli attuali 140 euro a 188 euro a tonnellata a partire da gennaio 2015, dopo aver aumentato il contributo nel gennaio di quest'anno da 110 a 140 euro.
Incrementi motivati da un peggioramento dello stato patrimoniale del Consorzio di filiera Corepla e dall’aumento dei corrispettivi da riconoscersi ai Comuni conseguenti la stipula del nuovo accordo quadro nazionale Anci-Conai (di cui manca ancora l’Allegato tecnico relativo agli imballaggi in plastica).
Assobioplastiche lamenta di non essere stata coinvolta nella stipula del nuovo accordo Anci-Conai, né nella discussione sull’ammontare del CAC per gli imballaggi in plastica compostabile “né, tantomeno, e cosa ancora più grave, nell’uso che di questo CAC viene fatto in relazione alle bioplastiche stesse”.
“L’attuale sistema obbliga la relativa filiera ad assumersi onerosi extra costi, derivanti da azioni che statutariamente competerebbero al consorzio competente, che continua ad ignorare le necessità del comparto rappresentato dalle plastiche compostabili – continua la nota -. Assobioplastiche esprime dunque tutto il proprio sconcerto nel vedere intesa la filiera dei produttori di imballaggi compostabili come mero pagatore di un contributo sempre più elevato, tarato sui più alti costi di gestione ambientale degli imballaggi in plastica tradizionale, con giustificazioni relative ad aspetti che la riguardano solo in minima parte”.
Assobioplastiche aveva espresso in passato il desiderio di costituire un consorzio separato, in seno a Conai, per la gestione degli imballaggi biodegradabili, il cui fine vita non è il riciclo meccanico - come per la plastica tradizionale –, ma il compostaggio industriale.
“Le plastiche compostabili non stanno solo contribuendo in maniera efficace al buon andamento della raccolta differenziata della frazione organica, permettendo una drastica diminuzione dell’inquinamento di tale frazione (FORSU) dovuta alla presenza di imballaggi plastici tradizionali – oltre 50 mila tonnellate l’anno, secondo i dati del Consorzio Italiano Compostatori – ma rappresentano anche una realtà di innovazione importante per il sistema Paese - conclude la nota -. È dunque necessario pensare a modelli consortili che tengano conto di questa evoluzione ed Assobioplastiche intende muoversi in questa direzione”.
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