Secondo il presidente dell’associazione, François de Bie, per il bando agli oxo-biodegradabili “è solo questione di tempo".
26 novembre 2014 06:14
L’associazione europea dei produttori di bioplastiche saluta con favore l’approvazione, in Commissione Ambiente del Parlamento europeo, della proposta di ridurre il consumo di sacchetti leggeri in plastica (leggi notizia).
In particolare, European Bioplastics apprezza la libertà lasciata agli stati membri nell’adottare le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo; misure che, in questo modo, potranno essere maggiormente coerenti con le infrastrutture, le pratiche e le condizioni di mercato presenti a livello locale. “Si tratta di un aspetto cruciale - nota il presidente dell’Associazione François de Bie - poiché legalizza retroattivamente le legislazioni nazionali di stati membri come l’Italia e la Francia, dove sono stati riconosciuti i benefici ottenibili con i sacchetti biodegradabili e compostabili”.
L’Associazione ha molto apprezzato anche l’indicazione della norma EN 13432 come standard di riferimento per biodegradabilità dei sacchetti e la previsione di etichette omogenee per i sacchetti biodegradabili e compostabili.
European Bioplastics condivide inoltre la posizione della eurodeputata Margrete Auken riguardo al ‘problema’ degli additivi oxo-biodegradabili, in relazione al rischi d’inquinamento dei microframmenti che si ottengono durante il processo di biodegradazione dei sacchetti e agli effetti di questi additivi sui processi di compostaggio e riciclo.
La loro eventuale messa al bando - scongiurata durante il confronto tra Parlamento e Consiglio -: è stata un’occasione perduta, ma “è solo una questione di tempo”, secondo François de Bie, che ritiene possa essere riproposta dopo che la Commissione avrà presentato al Parlamento, entro due anni dall’entrata in vigore della nuova direttiva, la relazione sugli effetti dei sacchetti oxo-biodegaradabili sull’ambiente. “Gli studi mostreranno chiaramente che le plastiche oxo-degradabili non sono biodegradabili e, quindi, non possono qualificarsi come una soluzione ecologica”, conclude il presidente di European Bioplastics.
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