Disappunto dei riciclatori europei di materie plastiche: “È un brutto giorno per la crescita sostenibile in Europa”.
17 dicembre 2014 08:06
Confermando i timori di ambientalisti e operatori del settore rifiuti, nel presentare il programma di lavoro 2015 della Commissione Europea, il presidente Jean-Claude Junker ha ridotto il numero dei temi in agenda, cancellando di fatto il pacchetto sull’economia circolare, che prevedeva ambiziosi obiettivi di riciclo: 70% per i rifiuti municipali e 80% per quelli da imballaggi entro il 2030, vietando al contempo il ricorso alla discarica per i materiali riciclabili.
Il programma di lavoro si articola in 23 nuove iniziative elaborate dalla Commissione Juncker in base agli orientamenti politici esposti al Parlamento europeo, mentre 80 proposte esistenti, per motivi tecnici o politici, saranno ritirate o modificate (qui l'elenco completo).
Una decisione motivata dalla volontà di concentrare il piano di lavoro su un numero ridotto di proposte, che riguardano sei grandi temi: agenda digitale, piano di investimenti per l’Europa da 315 miliardi di euro, unione energetica, equità fiscale e lotta all’evasione, misure per rafforzare l’unione monetaria, immigrazione clandestina.
L’obiettivo, espressamente dichiarato da Junker, è sgomberare le scrivanie delle istituzioni europee dalle centinaia di proposte e direttive che spesso si arenano prima di arrivare ad approvazione, e lavorare a pochi provvedimenti finalizzati alla crescita e all’occupazione.
“I cittadini si aspettano dalla UE un intervento decisivo per affrontare le grandi sfide socioeconomiche e vogliono che Bruxelles interferisca meno nelle questioni a cui gli Stati membri sono maggiormente in grado di rispondere con efficienza - ha dichiarato ieri Junkers -. Per questo abbiamo assunto l’impegno di dirigere il cambiamento e di guidare una UE che sia più grande e più ambiziosa sulle grandi cose e più piccola e più modesta sulle piccole cose”.
Undici paesi, Italia compresa, non hanno gradito la decisione di mettere da parte i temi ambientali (qualità dell’aria ed economia circolare), nonostante il vicepresidente Frans Timmermans abbia dichiarato che su questi punti la Commissione ha intenzione di presentare proposte più ambiziose.Alle ire degli ambientalisti - in gran parte preannunciate nei gorni scorsi (leggi articolo) - si aggiunge il disappunto degli operatori che operano nel settore ambientale. L’associazione europea dei riciclatori di materie plastiche PRE (Plastics Recyclers Europe) non nasconde la delusione: “È un brutto giorno per la crescita sostenibile in Europa - nota il presidente dell’associazione Ton Emans - Un’implementazione dell’economia circolare avrebbe permesso di creare 120mila posti di lavoro solo nel riciclo della plastica”.
“Non vediamo l’ora di esaminare il più ambizioso Package Circular annunciato dal vicepresidente Timmermans - aggiunge Emans -. La Commissione deve mantenere la sua parola e presentare velocemente la proposta riveduta. Come riportato nel Libro verde della Commissione in materia di rifiuti di plastica, l’incremento del riciclaggio in Europa porterà a un’economia più sostenibile e circolare".
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