Accordo strategico con Coldiretti per favorire la coltivazione di cardo per gli impianti Matrìca di Porto Torres.
26 gennaio 2015 07:21
Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont e di Matrìca (joint venture paritetica tra Novamont e Versalis), Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, e Mauro Tonello, presidente di Consorzi Agrari d’Italia (CAI), hanno siglato un accordo finalizzato alla creazione di filiere agroindustriali innovative delle bioplastiche e dei biolubrificanti, a filiera corta.
L’obiettivo è, come si legge nelle premesse: “L’attivazione di una filiera agricola rispettosa del territorio, che valorizzi aree abbandonate non irrigue per alimentare il primo modello di bioraffineria integrata nel territorio, sinergica con la filiera alimentare e rivolta a prodotti ad alto valore aggiunto, capaci di ridurre e sostituire materie prime più impattanti provenienti da lontano”.
Il primo passo riguarderà la coltivazione di cardo in Sardegna, biomassa destinata ai nuovi impianti Matrìca di Porto Torres, per la sintesi di prodotti chimici quali biochemicals, biointermedi, monomeri per la produzione di bioplastiche, basi per biolubrificanti e bioadditivi per gomme.
Il cardo cresce su terreni aridi e poco adatti a colture tradizionali, non consumando acqua: dal raccolto si possono ottenere farine proteiche per l’alimentazione animale e materie prime per biochemicals.
In base ai termini dell’accordo, verrà promossa tramite la società Filiera Agricola Italiana ( F.A.I), la coltura del cardo in Sardegna e la sua valorizzazione agro ambientale attraverso contratti di filiera che prevedano, tra l’altro, l’anticipo delle spese colturali per i primi due anni e un reddito garantito all’agricoltore. Inoltre, si procederà allo studio e alla gestione degli ammassi del prodotto post-raccolta e dell’utilizzo della rete dei consorzi riuniti in CAI per la vendita dei prodotti derivanti dalla trasformazione industriale.
L’accordo prevede anche l’avvio di progetti di ricerca attraverso il nuovo strumento del PEI (Partenariato europeo innovazione) nello sviluppo rurale in collaborazione con gli stakeholder rilevanti della filiera.
“Non basta infatti sviluppare tecnologie innovative e realizzare impianti da imporre ai territori per uscire dalla crisi - ha dichiarato Catia Bastiooli -. Occorre un nuovo modello di sviluppo territoriale che parta da progetti condivisi che siano in grado di mettere in pratica il concetto di economia circolare e di innovazione continua, dando la possibilità di contribuire a chi ha idee e buona volontà, creando un clima di collaborazione e rispetto tra gli interlocutori senza il quale nessuna solida costruzione sarà possibile. L’intesa con Coldiretti e Consorzi Agrari d’Italia (CAI) è un passo importante in questa direzione”.
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