Avviati i tavoli tecnici per la fase 3 del progetto nella chimica verde a Porto Torres.
13 marzo 2015 06:50
In una riunione tenutasi ieri a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico è stato fatto il punto sul progetto di riconversione alla chimica verde dell’ex polo petrolchimico di Porto Torres, in Sardegna, avviato da Matrìca, joint-venture tra Versalis (ENI) e Novamont.
Nel corso dell’incontro al MiSE è stato confermato che il Protocollo d’Intesa siglato nel maggio 2011 costituisce il quadro di riferimento in ordine agli obiettivi industriali, di ricerca, di bonifica ed occupazionali e agli investimenti necessari; quadro di riferimento nel quale Governo, Regione Sardegna, Eni e Novamont si riconoscono.
Si è anche deciso di creare tavoli tecnici tra le Istituzioni e le aziende coinvolte ne progetto permettere a punto gli strumenti e le misure necessarie ad accelerare l’applicazione e lo sviluppo degli interventi previsti dal Protocollo d’Intesa, comprese le azioni volte a determinare le condizioni per l’attivazione della cosiddetta Fase 3.
Nelle scorse settimane, i sindacati avevano denunciato il rallentamento dei lavori di bonifica e il differimento della seconda fase del piano di riconversione, dopo l’inaugurazione, nel giugno dell’anno scorso, dei primi impianti, che andranno a regime nel corso del 2015, per la produzione di monomeri bio e intermedi (acido azelaico e pelargonico), trasformati in oli estensori vegetali per applicazioni negli pneumatici e nelle bioplastiche.
L’incontro a Roma dovrebbe aver chiarito i dubbi sul futuro della chimica verde sarda. “Sulle bonifiche, Regione ed Eni hanno confermato gli impegni sul decisivo cambio di passo concordato nel precedente incontro e già registrato nell’apposito tavolo che si riunisce periodicamente - ha commentato al termine della riunione al MiSe il Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru -. Entro la prossima settimana sarà riunito il tavolo tecnico sugli investimenti della chimica verde, condiviso nella riunione di oggi”.
“Il tavolo dovrà definire e dare attuazione agli interventi necessari ad avviare la terza fase del progetto - ha aggiunto Pigliaru -. Per questa terza fase sono intanto necessari alcuni passi: la messa a regime degli impianti e la qualificazione dei prodotti per nuovi sbocchi di mercato, la filiera agricola e l'impianto di crushing, sino all'integrazione con altre produzioni."
Il progetto Matrìca, avviato quattro anni fa da Novamont e Versalis prevede investimenti per oltre un miliardo di euro e si articola in tre fasi, che porteranno alla costruzione di sette impianti per la produzione di 350.000 tonnellate annue di intermedi della chimica verde, monomeri biodegradabili, oli lubrificanti, additivi e biofiller, comprese circa 120.000 tonnellate annue di bioplastiche.
La fase 1, in fase di completamento, vedrà l’entrata in marcia di tre impianti integrati da 70mila tonnellate annue, rispettivamente per monomeri biodegradabili da fonti rinnovabili (32.000 t/a) e oli lubrificanti biodegradabili (25mila t/a), per un investimento di circa 180 milioni di euro.
Nella seconda fase saranno avviati altri due impianti per additivi bio e biofiller destinati all'industria degli pneumatici verdi, con capacità rispettivamente di 30.000 e 15.000 tonnellate annue, mentre nella terza e ultima fase sarà costruito un impianto per bioplastiche Mater-Bi da 120.000 tonnellate annue; contestualmente, la capacità produttiva di monomeri sarà ampliata a 100.000 t/a e sarà messa in marcia una seconda linea di biolubrificanti da 30.000 t/a.
Dal febbraio 2012, a Porto Torres è anche attivo il Centro Ricerche di Matrìca con laboratori e sette impianti pilota.
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