Risultati positivi grazie alle iniziative di efficienza e di ottimizzazione, ma anche per uno scenario di mercato favorevole.
29 ottobre 2015 17:04
Nel presentare i risultati del terzo trimestre, il gruppo ENI ha confermato i miglioramenti dei conti nella chimica, concentrata in Versalis, dove il Free cash flow ( flusso di cassa netto da attività operativa, dedotti gli investimenti) tornerà positivo già a partire da quest’anno, in anticipo di due anni rispetto ai piani aziendali.
Risultati imputati dal management al piano di ristrutturazione della chimica, al maggior focus sulle specialità in un favorevole contesto di mercato per quanto concerne i costi delle materie prime.
Nel terzo trimestre 2015 il settore Refining & Marketing e Chimica ha conseguito un utile operativo adjusted di 335 milioni di euro con un miglioramento di 323 milioni rispetto al terzo trimestre del 2014. Le vendite sono invece scese da 7.859 a 5.710 milioni (-27%).
Nello stesso periodo, la chimica di Versalis ha messo a segno un utile operativo adjusted di 172 milioni, 271 milioni in più rispetto alla perdita operativa di 99 milioni registrata nel terzo trimestre 2014. Un risultato che ENI imputa alle azioni di efficienza e di ottimizzazione dell’assetto impiantistico, in particolare la chiusura e riconversione di siti in perdita strutturale e la fermata di linee non competitive, che hanno consentito di sfruttare al meglio la ripresa, in particolare nella filiera di etilene, polietilene e stirenici. Questi ultimi hanno beneficiato della temporanea carenza di offerta, fermate non programmate di impianti e della minore competitivita? delle importazioni a causa della svalutazione dell’euro. Un contributo positivo è arrivato anche dal riavvio del cracker a Porto Marghera, in seguito ad accordi commerciali stipulati con Shell.
Nei giorni scorsi ENI ha annunciato la cessione il 12,5% delle azioni Saipem al Fondo Strategico Italiano, in vista di futuro un aumento di capitale della controllata. “La cessione di una quota della nostra partecipazione in Saipem ed il deconsolidamento della società è un importante passo nell’implementazione della strategia di trasformazione - ha commentato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di ENI -. Il nostro obiettivo è aumentare la flessibilità finanziaria per liberare risorse da investire nel core business”.
Nel corso della presentazione della trimestrale agli analisti finanziari, non è stato invece toccato il tema del possibile disimpegno del gruppo ENI dalla chimica, attraverso cessioni di quote di Versalis o accordi di joint-venture con partner finanziari o industriali, oggetto di rumors nelle scorse settimane.
Il CFO Massimo Mondazzi ha però fatto il punto sul piani di dismissioni annunciato a marzo, pari a otto miliardi di euro in quattro anni, tre dei quali entro quest’anno: “Nel 2015 abbiamo realizzato 1,5 miliardi e siamo quindi a metà strada - ha dichiarato agli analisti -. Quando abbiamo annunciato il plano, la cessione di Saipem era già inclusa: nel 2016 ci consentirà di incassare 5,5 miliardi che, aggiunti a 1,5 che abbiamo già realizzato, arrivano a 7 sugli 8 miliardi totali”.
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