7 marzo 2016 09:17
Borealis archivia un 2015 con risultati più che soddisfacenti, mettendo a segno un utile netto di 988 milioni di euro, contro i 571 milioni dell’anno precedente (+73%), pur con vendite in calo da 8,3 a 7,7 miliardi di euro. Un risultato attribuito a diversi fattori: elevati margini nel mercato delle poliolefine, un più elevato contributo della chimica di base e delle attività della joint-venture Borouge, in seguito all’avvio di nuovi impianti nell’ambito del programma di espansione Borouge 3.
MERCATO CORTO. “Il 2015 è stato un buon anno per Borealis sotto il profilo finanziario - commenta il CEO del gruppo austriaco, Mark Garrett -. Tuttavia, continuiamo a lavorare per migliorare la sicurezza e l’affidabilità operativa”. Secondo Garret, il 2015 ha registrato elevati margini industriali per i produttori di poliolefine: nonostante i bassi costi delle materie prime, i prezzi non sono calati della stessa entità, in virtù del mercato corto, frutto di una domanda superiore all’offerta, ridotta a causa di fermi produzione non programmati. Inoltre, l’indebolimento dell’euro ha reso meno competitive le importazioni di polimero nel vecchio continente.
BOROUGE 3. La joint-venture tra Borealis e Abu Dhabi National Oil Company (ADNOC) ha avviato in aprile un nuovo impianto LDPE, penultimo tassello del piano di espansione che vede già in marcia un cracker per etilene e cinque impianti per poliolefine, a cui si aggiungerà presto una sesta unità per polietilene reticolato (XLPE), che completerà il progetto. A regime Borouge 3 apporterà alla joint-venture una capacità di 2,5 milioni di tonnellate di poliolefine, per un totale di 4,5 milioni di tonnellate prodotte nel complesso di Abu Dhabi. Sommando la capacità di Borouge a quella di Borealis si arriva ad un totale di circa 8 milioni di tonnellate di poliolefine prodotte ogni anno dal gruppo.
Nel corso del 2015, Borealis ha annunciato altri progetti di investimento, tra cui 160 milioni di euro per l’ammodernamento del cracker di Stenungsund, in Svezia.
OUTLOOK. Per l’anno in corso Borealis prevede margini ancora solidi per l’industria delle poliolfine, anche se la redditività non raggiungerà i livelli dell’anno scorso.
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