30 marzo 2016 07:24
In attesa dello shale-gas proveniente dagli Stati Uniti, che dovrebbe giungere via nave in autunno (le prime gasiere sono già attraccate a Rafnes, in Norvegia), ineos ha riattivato nel complesso petrolchimico di Grangemouth, in Scozia, il secondo cracker per etilene da gas, fermo da otto anni.
“Ora siamo pronti per ricevere lo shale-gas statunitense e riportare finalmente l’impianto di Grangemouth a pieno regime - commenta Gordon Milne, Direttore delle operazioni nel sito scozzese -. Quando l’etano arriverà in autunno, saliremo nella ‘premier league’ degli impianti impianti petrolchimici europei. Riportare il sito alla redditività è il modo migliore per garantire il nostro futuro in Scozia“.
VIA NAVE. L’etano proveniente dai giacimenti Marcellus della Pennsylvania occidentale servirà come feedstock complementare, in un momento in cui le forniture di gas naturale dal Mare del Nord stanno diminuendo, consentendo così al cracker scozzese di funzionare a pieno regime.
Per alimentare con shale-gas i siti di Rafnes e Grangemouth, Ineos ha creato una pipeline navale che si avvale di una flotta di otto grandi navi gasiere che faranno spola tra il terminal gas di Marcus Hook, vicino Philadelphia, e i terminal europei sull’altra sponda dell’Atlantico.
Delle forniture di shale gas beneficerà anche l’impianto scozzese Fife Ethylene gestito in JV da ExxonMobil Chemical e Shell Chemicals Europe, grazie ad un accordo di fornitura a lungo termine siglato con Ineos (leggi articolo).
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