31 agosto 2016 07:40
Sadara, joint-venture mediorientale tra Dow e Saudi Aramco, ha avviato nei giorni scorsi presso il polo di Jubail Industrial City II l’impianto di cracking MFC (Mixed Feed Cracker), alimentato con etano, nafta e LPG, destinato a rifornire di etilene (1,5 milioni di tonnellate) e propilene (400.000 t/a) gli impianti a valle.
Progettato da Technip, il cracker è il più grande di questo tipo (MFC) a livello mondiale: conta infatti dodici forni, sette dei quali alimentati a gas e cinque a liquido (nafta); di questi ultimi, tre possono passare da gas a liquido.
Il progetto da 20 miliardi di dollari prevede l’avvio di 26 impianti petrolchimici per una capacità produttiva di oltre 3 milioni di tonnellate tra polietilene, ossido di etilene, ossido di propilene e derivati, materie prime per poliuretani (isocianati, polioli polietere) ed elastomeri poliolefinici.
Una volta entrato a regime, il polo di Sadara supporterà la strategia Dow per l’espansione su mercati chiave in Asia Pacifico, Medio Oriente, India, Europa centrale e orientale in settori quali l’imballaggio, le costruzioni, trasporti e industria elettronica.
Il piano proseguirà con l’avvio degli impianti per polietilene a bassa densità (tre in totale, uno dei quali già partito) e poliolefine, per ottimizzare il ciclo del polietilene; quindi saranno realizzate le unità per ossidi di propilene ed etilene, nonché gli impianti per derivati.
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