20 ottobre 2016 07:45
Secondo i dati diffusi dall’associazione turca Pagev, l’anno scorso la capacità produttiva di articoli in materie plastiche nel paese ha toccato 8,6 milioni di tonnellate annue, in crescita del 3,2% rispetto all’anno precedente; un volume che pone il paese al secondo posto a livello europeo e al sesto nel ranking mondiale, con una quota del 2,7%. Il valore della produzione, nello stesso anno, è invece scesa da 6,6% a 32,9 miliardi di dollari, scontando il calo del prezzo del petrolio e gli effetti valutari.
DOMANDA E IMPORT-EXPORT. Le capacità produttive sono sfruttate al 73 percento, mentre la domanda interna valeva l’anno scorso 7,6 milioni di tonnellate, in aumento del 4,1% rispetto al 2014 (-5,7% in valore). La plastica è finita in larga parte nella produzione di packaging, che ha assorbito 3,4 milioni di tonnellate, e nel settore delle costruzioni, al secondo posto con 1,9 milioni di tonnellate consumate. Seguono applicazioni varie con 1,2 milioni di tonnellate, il settore elettrico/elettronico con 850mila ton, agricoltura con 514.000 ton e automotive con 343.000 tonnellate.
Le esportazioni di prodotti in plastica sono invece scese sia in volume che in valore, pari rispettivamente a 1,58 milioni di tonnellate (-1,6% rispetto al 2014) e 4,34 miliardi di dollari (-12,8%): i primi tre paesi di destinazione sono stati Iraq, Germania e Regno Unito.
L’import si è fermato a 585mila tonnellate, in decremento dell’1,6%, per un valore di 2,87 miliardi di dollari (-12,8%): i primi tre paesi sono in questo caso Cina (28% del totale), Germania (15%) e Italia (7%).
DIPENDENZA DA MATERIE PRIME. Tra le criticità segnalate da Pagev, c’è l’insufficiente produzione di materie plastiche e feedstock rispetto alla domanda interna. La Turchia dipende infatti dalle importazioni per 6,3 milioni di tonnellate, in crescita del 5,7% rispetto all’anno precedente; aspetto solo in parte mitigato dalla flessione del valore dell’import, sceso del 15,1% da 11 a 9,4 miliardi di dollari. Viceversa, la produzione locale di materie prime si è attestata a circa 1 milione di tonnellate, con un export di 688mila tonnellate (+2,6%), destinate prevalentemente a Germania, Egitto e Russia.
INVESTIMENTI. Infine, il dato sugli investimenti: negli ultimi cinque anni l’industria turca ha acquistato macchine e impianti di trasformazione per un valore medio di 765 milioni di dollari l’anno, tre quarti dei quali importati. Il dato relativo al 2015 indica investimenti per 839 milioni di dollari, un quarto dei quali destinati all’acquisto di tecnologie per stampaggio ad iniezione (24%). Le aziende trasformatrici sono 6.500, in larga parte piccole e medie imprese, anche se negli ultimi anni la dimensione media sta crescendo.
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