7 marzo 2017 07:50
Allo scopo di ottenere nuove risorse per gli investimenti nella chimica verde annunciati nei mesi scorsi, la società biotech olandese Avantium ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto (IPO), al prezzo di 11 euro per azione, con quotazione su Euronext Amsterdam e Euronext Brussels il 15 marzo 2017.
L’obiettivo è ottenere dal mercato, con la collocazione di 8,1 milioni di azioni della società, almeno 90 milioni di euro per supportare i progetti di sviluppo negli intermedi della chimica verde. Avantium possiede una tecnologia proprietaria per la conversione di biomasse in intermedi chimici ad alto valore aggiunto, tra cui polietilen-furanoato (PEF), materiale biobased alternativo al PET per la produzione di bottiglie e altri imballaggi.
JOINT-VENTURE CON BASF. Dai 65 ai 75 milioni ottenuti con l’IPO saranno destinati alla capitalizzazione di Synvina, la joint-venture creata con BASF per la produzione di acido 2,5-furandicarbossilico (FDCA) e la distribuzione del suo derivato (PEF). In particolare, la nuova società costruirà un impianto per FDCA con capacità fino a 50.000 tonnellate annue presso il complesso chimico BASF di Anversa, in Belgio, utilizzando il processo biotech YXY messo a punto da Avantium.
ZAMBESI E MEKONG. Il resto del capitale rastrellato sul mercato con l’IPO sarà utilizzato per costruire impianti pilota per altri due progetti in fase avanzata, Zambezi e Mekong, con investimenti tra i 7,5 e i 10 milioni di euro per ognuno di essi.
Il progetto Zambezi riguarda una nuova bioraffineria a Delfzijl (Olanda), in joint-venture con AkzoNobel, Chemport Europe, RWE e Staatsbosbeheer, con l’obiettivo di produrre glucosio ad elevata purezza e lignina partendo da biomasse non edibili quali sottoprodotti dell’industria agroforestale e cartaria. A tale scopo sarà sfruttato il processo di fermentazione a basso costo Zambezi messo a punto da Avantium. Il glucosio così ottenuto servirà a produrre, mediante fermentazione o processi catalitici, materiali biobased tra cui bioplastiche come acido polilattico (PLA), polietilen-furanoato (PEF) e poli-idrossi-alcanoati (PHA), mentre la lignina sarà destinata alla produzione di energia.
Il progetto Mekong, invece, riguarda la messa a punto di un processo monostadio per la produzione di glicole monoetilenico (bioMEG) da glucosio, uno dei due costituenti del PET.
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