25 settembre 2017 08:10
A marzo erano stati completati i lavori per il cracker di etilene, a giugno quelli dell’impianto per polietilene Elite con tecnologia di processo Solution: i due impianti sono stati messi in funzione nei giorni scorsi da DowDuPont nel sito petrolchimico di Freeport, in Texas, per entrare a pieno regime entro la fine dell’anno.
Con capacità iniziale di 1,5 milioni di tonnellate annue di etilene da shale-gas (con un piano di espansione a 2 milioni di t/a), il nuovo cracker TX-9 è l’architrave del piano di investimenti da 6 miliardi di dollari varato da Dow nella Costa del Golfo statunitense, insieme con l’impianto per polietilene ad alte prestazioni Elite da 400.000 tonnellate annue partito nei giorni scorsi e altri tre impianti che saranno messi in marcia tra la fine di quest’anno e il 2018: un’unità per LDPE destinato al packaging da 350.000 t/a, un impianto per la produzione di EPDM metallocenico Nordel da 200.000 t/a e uno per elastomeri poliolefinici per packaging flessibile da 320.000 t/a; parte del piano anche lo sbottigliamento di una linea bimodale in fase di gas per tubi, raccordi e chiusure in plastica da 125.000 t/a.
Più avanti, nel 2022, entrerà in attività anche un nuovo impianto world-scale da 600.000 tonnellate annue di polietilene con tecnologia di processo Solution, per applicazioni di imballaggio.
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