13 ottobre 2017 15:53
BASF ha ammesso che, a causa di un malfunzionamento degli impianti di TDI (toluene diisocianato) nel sito di Ludwigshafen, ora risolto, alcuni lotti di questo intermedio per la formulazione di poliuretani espansi, consegnati tra il 25 agosto e il 29 settembre, presentano una concentrazione sensibilmente più elevata di diclorobenzene (DCB), sostanza incolore, tossica e persistente. Secondo il gruppo chimico tedesco, sono una cinquantina i clienti che hanno ricevuto prodotto non conforme, prevalentemente in Europa, subito informati.
Nel complesso sono 7.500 le tonnellate di TDI con elevata concentrazione di diclorobenzene immese sul mercato, due terzi dei quali non ancora trasformate in prodotto finito e in corso di ritiro da parte di BASF insieme con i semilavorati, attività che sarà completata entro la fine della prossima settimana. Per il poliuretano già trasformato, BASF sta supportando i produttori nell’esecuzione delle analisi volte a valutarne la rispondenza ai requisiti qualitativi, che variano da settore a settore.
Una squadra di 75 specialisti del colosso chimico tedesco sta lavorando con i clienti per eseguire analisi sulle concentrazioni di DCB onde evitare qualsiasi rischio. È stata anche approntata una linea telefonica dedicata (+49 621 60-21919) attiva dalle 8 del mattino alle 18 di sera.
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