7 novembre 2017 07:37
Secondo i dati contenuti nel XIX Rapporto sui Rifiuti urbani elaborato dall’Ispra, la quota di raccolta differenziata nel nostro paese è raddoppiata negli ultimi dieci anni, passando dal 25,8% del 2006 al 52,5% del 2016 (+5% rispetto al 2015).
In valore assoluto, la raccolta differenziata si è attestata l’anno scorso a circa 15,8 milioni di tonnellate, con una crescita di 1,8 milioni di tonnellate (+12,8%) rispetto all’anno precedente, con differenze rilevanti nelle diverse aree del paese: nel Nord si registrano circa 9,1 milioni di tonnellate, nel Sud 3,5 milioni e nel Centro 3,2 milioni di tonnellate.
Tra le tipologie di rifiuti raccolte l’anno scorso per via differenziata, l’umido è la frazione più consistente (41,2%) ed è quella che cresce maggiormente (+7,3%) , insieme al vetro (+6%) e ai Raee, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (+5,3%).
Per quanto concerne i rifiuti plastici, l’anno scorso sono state raccolte per via differenziata oltre 1,2 milioni di tonnellate, con un incremento del +4,8% sull’anno precedente. Il 92% del volume raccolto è costituito da imballaggi. Circa 730mila tonnellate sono state raccolte al Nord, 197mila al Centro e 307mila tonnellate al Sud.
L’anno scorso è anche tornata a crescere la produzione di rifiuti urbani, salita a 30,1 milioni di tonnellate (+2%, pari a 590mila ton) dopo cinque anni di progressiva riduzione, segnale della ripresa economica in atto nel paese; il dato è infatti in linea con l’andamento degli indicatori soci-economici, sia nella spesa per consumi finali (+1,5%) sia del Pil (tra +1,7% e +0,9%). La produzione dei rifiuti urbani è aumentata in tutte le macroaree geografiche, con un aumento percentuale più rilevante nel Nord Italia (+3,2%) e più contenuta nel Mezzogiorno (+1,1%) e nel Centro (+0,9%).
Il Rapporto Rifiuti di quest’anno recepisce le modifiche apportate dal decreto ministeriale del 26 maggio 2016 “Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”, alla contabilizzazione dei dati su produzione e raccolta differenziata. Il decreto ha incluso nel calcolo della raccolta differenziata e della produzione alcune frazioni merceologiche prima non comprese, quali gli scarti della selezione della raccolta multimateriale, i rifiuti da spazzamento stradale e i rifiuti da costruzione e demolizione provenienti da piccoli interventi di rimozione (prima considerati rifiuti speciali).
Estratto e testo completo del XIX Rapporto sui Rifiuti urbani
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