20 novembre 2017 08:08
Sette associazioni ambientaliste - Marevivo, Legambiente, Greenpeace, Lav, Lipu, MedSharks e WWF - hanno inviato un appello al Presidente del Senato Pietro Grasso e a tutti i Senatori spronandoli ad approvare al più presto la proposta di legge per la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, già licenziata dalla Camera un anno fa. La petizione #Faidafiltro è stata già sottoscritta da molte personalità del mondo della ricerca scientifica, dello spettacolo, dello sport, del mondo produttivo e dai rappresentanti delle aree protette italiane. Tra i primi firmatari Piero Angela, Giovanni Soldini, Luca Mercalli, Andrea Camilleri.
Accusati di essere una delle principali cause di inquinamento da plastica nei mari, i microbeads sono utilizzati come esfolianti e additivi in saponi, creme cometiche, gel e dentifrici: si tratta di frammenti o sfere di plastica di dimensione inferiore a 5 millimetri, che non vengono trattenute dai sistemi di depurazione, finendo così direttamente in mare, dove entrano nella catena alimentare della fauna ittica.
I promotori dell’iniziativa #Faidafiltro chiedono di seguire la strada già tracciata da molti altri paesi che stanno promulgando normative contro questi inquinanti, tra cui gli Stati Uniti, che hanno proibito la produzione di cosmetici contenenti microplastiche da luglio 2017. In Europa, Francia e Regno Unito si stanno muovendo nella stessa direzione.
STUDIO SULLE MICROPLASTICHE NEI COSMETICI. L’associazione MedSharks ha realizzato un’indagine sulla microplastica - nello specifico polietilene, che rappresenta il 94% delle microplastiche contenute nei prodotti cosmetici - contenuta nei prodotti cosmetici in vendita in Italia. Condotta con il supporto tecnico del CNR ISMAC Biella, Università del Salento e Università degli Studi Roma Tre, la ricerca è stata condotta su un campione casuale di 30 punti vendita (profumerie, farmacie, parafarmacie e supermercati) in otto regioni italiane, e ha riguardato 81 prodotti di 37 aziende cosmetiche che contengono polietilene.
La maggior parte dei prodotti analizzati (circa l’80%) è costituita da prodotti da risciacquo: esfolianti per corpo e viso, saponi struccanti e un prodotto antiforfora. Il polietilene è presente anche in creme per donna e per uomo. In metà di questi prodotti, il polietilene è inserito nelle prime quattro posizioni degli ingredienti, dopo l’acqua. Alcuni fra i prodotti con la maggior concentrazione di polietilene sono in vendita anche negli scaffali dei prodotti naturali ed esaltano una particolare attenzione per l’ambiente.
L’analisi quantitativa eseguita dal CNR ISMAC di Biella su un prodotto che elencava il polietilene come principale ingrediente dopo l’acqua, ha stimato una media di 3.000 particelle di plastica di dimensioni fra i 40 e i 400 micron per ogni ogni millilitro di prodotto: in un flacone da 250 ml sarebbero quindi presenti 750.000 frammenti di polietilene, per un peso totale di 12 grammi.
Nel corso dell’indagine in questo, come in altri due prodotti, il polietilene è stato sostituito da prodotti naturali quali silica e perlite.
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