28 dicembre 2017 07:20
Il Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia (CARPI) ha condotto uno studio per quantificare il valore economico ed energetico dei Rifiuti Speciali (RS) avviati in discarica dal 2005 al 2015 per poi esaminare in dettaglio il contributo delle principali materie plastiche in funzione del loro potere calorifico, al fine di evidenziare quanto “si perde" non valorizzando i rifiuti mediante riciclo o termovalorizzazione.
PRODUZIONE. Lo studio mostra una situazione piuttosto altalenante nella produzione di RS negli anni, passati da 107,53 milioni di tonnellate del 2005 a 132,43 milioni di tonnellate dieci anni più tardi. In questo scenario, tra il 2009 e il 2015 si evidenzia una netta diminuzione dei rifiuti speciali con codice CER 02 (“rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti”), scesi da 8,16 a 2,97 milioni di tonnellate. È cresciuta invece la produzione di “rifiuti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica” (CER 12), che dal 2009 al 2015 sono passati da 4,31 a 5,03 milioni di tonnellate. Trend positivo anche per i rifiuti speciali con CER 19 (“rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale”), la cui produzione è aumentata da 3,18 a 4,03 milioni di tonnellate.
RECUPERO E SMALTIMENTO. Carpi considera “positivi ed incoraggianti” i dati riguardanti i volumi di RS recuperati, passati da 61,5 milioni di tonnellate nel 2005 ai 101,9 milioni del 2015, mentre quelli avviati a smaltimento sono scesi, nello stesso periodo, da 32,9 a 25,7 milioni di tonnellate. “L’aumento delle quantità di RS avviate a recupero - si legge nello studio - e la diminuzione della pratica dello smaltimento, mettono ulteriormente in evidenza l’importanza del recupero e del riciclo, pratica sostenibile in notevole crescita negli anni. Riciclo che si traduce in importanti benefici ambientali, risparmi in termini economici, energetici e di “utilizzo” dei rifiuti: in questo senso, grazie alle operazioni di recupero e riciclo si assiste ad una maggiore valorizzazione del rifiuto e al suo 'fine vita', in quanto dopo tali operazioni esso diventa una risorsa, un nuovo input per la catena di produzione”.
SEMPRE MENO IN DISCARICA. Il dato relativo alla quantità annuale di rifiuti speciali conferiti in discarica si presenta anche qui piuttosto altalenante, pur con un trend decrescente nel periodo considerato: il volume è infatti passato da 16,052 milioni (2005) a 11,213 milioni di tonnellate (2015); in percentuale, la quota di rifiuti speciali avviati in discarica su quelli prodotti è scesa dal 14,9% del 2005 all’ 8,5% del 2015. In questo contesto va anche sottolineata la costante diminuzione del numero di discariche attive nel nostro paese, sceso da 557 a 364 nell’arco del decennio esaminato.
BENEFICI ECONOMICI. Lo studio si concentra quindi sull’equivalente energetico ed economico dei rifiuti speciali conferiti in discarica, da considerarsi come una mancata valorizzazione di risorse. I ricercatori sono partiti dal contenuto calorico medio dei rifiuti in discarica, convertendolo prima in tonnellate equivalenti petrolio (tep), quindi in barili equivalenti petrolio (bep), fino a trovare un valore di 1,3 miliardi di dollari (1,06 miliardi di euro) relativo al 2005, che scende a 885 milioni di dollari (798 milioni di euro) considerando l’anno 2015. Una flessione frutto sia della diminuzione dei volumi avviati in discarica, sia delle quotazioni del greggio e del rapporto di cambio euro/dollaro.
PLASTICHE IN DISCARICA, QUANTO SPRECO. La parte finale dello studio confronta invece alcune famiglie di materie plastiche (PE, PP, PET) con combustibili e materiali quali carbon coke, legno, cartone e altri, considerando il loro potere calorifico. Sono stati quindi studiati tre scenari, ipotizzando un quantitativo conferito in discarica di 10.000, 50.000 e 150.000 tonnellate di rifiuti costituiti esclusivamente da poliolefine (polietilene e polipropilene). I base al loro equivalente energetico, ogni anno si avrebbe uno spreco di circa 4,5 milioni di euro per 10.000 tonnellate di materiale, che sale a 22,5 milioni per 50.000 t, fino ad arrivare a 67,5 milioni di euro considerando un conferimento di 150.000 tonnellate, senza considerare gli oneri di discarica e i relativi impatti ambientali.
© Polimerica - Riproduzione riservata
Loc. Pian D'Assino, snc - 06019 Umbertide (PG)
Tel: +39 0759417862
Web: www.lucy-plast.it - Email: info@lucy-plast.it
Via delle Robinie, 10 - 28040 Mezzomerico (NO)
Tel: +39 032194128 - Fax: +39 0321 961014
Web: www.binovapm.it - Email: info@binovapm.it
Via Gasdotto, 25 - 36078 Valdagno (VI)
Tel: +39 0445 402438
Web: www.gpdipiazzon.it - Email: info@gpdipiazzon.it
Via F. de Sanctis, 74 - 20141 Milano (MI)
Tel: +39 02.21118692
Web: www.plasticfinder.it/ - Email: info@plasticfinder.it
Presentate da Aliplast alla fiera bolognese. Andriolo: 'un’economia sostenibile e circolare nel settore cosmetico è possibile'.
Rappresenta anche l'80% del tempo di produzione, ma se non ottimizzato lo rallenta. Insieme a Piovan vediamo come risolvere i problemi più comuni.