4 gennaio 2018 09:07
Sul tema dei sacchetti ultraleggeri - che sta raggiungendo toni parossistici rispetto al reale impatto della manovra - è intervenuto ieri anche il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galetti, che ha definito le polemiche sul pagamento di uno-due centesimi “solo strumentalizzazioni elettorali”. “Le buste più ambientalmente sostenibili e con una sempre maggiore percentuale di biodegradabilità sarebbero state comunque pagate dai consumatori, come del resto accadeva per quelle in uso fino al 31 dicembre, con un ricarico sul prezzo dei prodotti - ha aggiunto -. Oggi il consumatore sa quanto costa l’impegno di ciascuno per la lotta alle plastiche e alle microplastiche che infestano i nostri mari e finiscono nella nostra catena alimentare”.
In merito alla possibilità di portarsi da casa borse riutilizzabili, il Ministro ha fato marcia indietro rispetto alla circolare ministeriale inoltrata alla GDO in ottobre (in allegato): “stiamo verificando con il ministero della Salute la possibilità di consentire ai consumatori di usare sporte portate da casa in sostituzione dei sacchetti ultraleggeri, convinti come siamo che il miglior rifiuto è sempre quello che non si produce”, ha dichiarato.
Per il Ministro dell’Ambiente: “L’entrata in vigore della normativa ambientale sugli shopper ultraleggeri è un atto di civiltà ecologica che pone l’Italia all’avanguardia nel mondo nella protezione del territorio e del mare dall’inquinamento da plastiche e microplastiche”.
Intanto il Codacons ha annunciato che presenterà oggi una diffida al Ministero dello sviluppo economico, affinché emani una circolare che autorizzi i consumatori a portare da casa shopper per la spesa o buste trasparenti in grado di verificarne il contenuto. Se non sarà accolta tale richiesta - si legge in una nota - l’associazione avvierà “clamorose forme di protesta nei supermercati, lanciando lo sciopero dei sacchetti e spingendo i consumatori a pesare uno ad uno i prodotti ortofrutticoli passandoli singolarmente in cassa pur di non pagare l’ingiusto balzello”.
Stupito dalle polemiche sui sacchetti si dice Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente: "Sarebbe utile che ci si preoccupasse dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento causato dalle plastiche non gestite correttamente, e che si accettassero soluzioni tecnologiche e produttive che contribuiscono a risolvere questi problemi, senza lasciarsi andare a polemiche da campagna elettorale di cui non se ne sente il bisogno. È ora di sostenere e promuovere l’innovazione che fa bene all’ambiente, senza dimenticare di contrastare il problema dei sacchetti di plastica illegali. Circa la metà di quelli in circolazione sono infatti fuorilegge, un volume pari a circa 40 mila tonnellate di plastica, e una perdita per la filiera legale dei veri shopper bio pari a 160 milioni di euro, 30 solo per evasione fiscale”.
Per quanto concerne il riutilizzo dei sacchetti, secondo Legambiente il problema si può risolvere con una circolare esplicativa del Ministero dell’ambiente e della salute che permetta in modo chiaro, a chi vende frutta e verdura, di far usare sacchetti riutilizzabili, come ad esempio le retine, "pratica già in uso nel nord Europa. In questo modo si garantirebbe una riduzione auspicabile dell’uso dei sacchetti di plastica, anche se compostabile, come già fatto coi sacchetti per l’asporto merci”.
Per approfondimenti e chiarimenti sulla nuova norma: Fatti e misfatti della nuova legge sui sacchetti ultraleggeri
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