10 dicembre 2018 14:57
Dopo Covestro (leggi articolo), anche BASF ha rivisto al ribasso le stime sull’andamento finanziario dell'esercizio 2018, sulla base dei dati relativi alla marginalità nel mese di novembre.
Il gruppo chimico tedesco prevede di chiudere l’anno in corso con margini operativi netti (Ebit) prima delle poste straordinarie inferiori del 15-20% rispetto al precedente esercizio, quando raggiunse i 7.645 milioni di euro. In precedenza, BASF aveva stimato una flessione inferiore al 10%. Le vendite, invece, dovrebbero registrare un incremento del 5%.
La flessione degli utili operativi netti - afferma la società in una nota - è imputabile in larga parte al segmento Chemicals, in particolare alla caduta dei prezzi di vendita degli isocianati e ai bassi margini del cracking, rivelatisi inferiori alle attese.
Una situazione aggravata dalla siccità, che ha portato ad un abbassamento dei livelli delle acque del Reno, con conseguenze sui costi di trasporti e logistica. BASF stima un danno per quasi 200 milioni di euro di minori utili nel quarto trimestre dell’anno, valore più elevato di quanto previsto. Nel terzo trimestre, infatti, l’impatto negativo della secca del Reno sui margini era stato limitato a 50 milioni di euro.
Alla flessione dei margini ha contribuito anche il rallentamento della domanda proveniente dal settore automotive, iniziata nel terzo trimestre, in particolare dalla Cina. Difficoltà rese più gravi dalla guerra commerciale scoppiata tra gli Stati Uniti e il paese asiatico.
BASF ha annunciato che il report annuale del gruppo sarà diffuso il 26 febbraio 2019 nell’ambito dell’incontro periodico con gli analisti finanziari.
Nel terzo trimestre 2018, il gruppo BASF ha visto una crescita delle vendite a 15,6 miliardi di euro (+8%), grazie ai maggiori prezzi (+6%) e ad un leggero incremento dei volumi (+2%), mentre l’utile operativo lordo (Ebit) prima delle poste straordinarie, nello stesso periodo, è diminuito del -14%. L’Ebit di gruppo ha segnato una flessione -24% e l'utile del -10%.
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