3 maggio 2019 09:19
BASF ha chiuso il primo trimestre dell’anno con vendite a 16,2 miliardi di euro, in crescita del +3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se il contributo di chimica e materiali è stato negativo, anche a causa del confronto con un 2018 particolarmente favorevole.
A livello di gruppo, il margine operativo netto (Ebit) prima delle poste straordinarie è diminuito a 1,7 miliardi (-24%). “Come previsto, tale risultato è dovuto al contributo significativamente inferiore dei segmenti Materials e Chemicals - ha spiegato Martin Brudermüller, Presidente del Consiglio di Amministrazione di BASF -. Nel primo trimestre dello scorso anno, infatti, avevamo ottenuto margini eccezionalmente elevati in questi segmenti, grazie agli isocianati e i prodotti dello steam cracker. Nel primo trimestre di quest’anno, l’indicatore Ebit ante special item ha registrato un calo marcato anche nel segmento Other e Nutrition&Care, mentre i ricavi del segmento Surface Technologies si sono attestati allo stesso livello del primo trimestre dell’esercizio precedente. Al contrario, i segmenti Agricultural Solutions e Industrial Solutions hanno registrato una significativa crescita".
I profitti del trimestre sono scesi a 1,41 miliardi, contro 1,68 miliardi del primo trimestre 2018, un valore comunque superiore a quello atteso dagli analisti.
Nel complesso, i prezzi medi sono scesi del -2%, effetto attribuibile in gran parte a isocianati e prodotti da cracking, compensati in parte dai migliori livelli registrati nei segmenti Surface Technologies, Agricultural Solutions e Industrial Solutions.
Il fatturato nel segmento Chemical è sceso nei primi tre mesi dell’anno del -13% a 2,5 miliardi di euro, per effetto sia dei prezzi che dei volumi, a causa soprattutto delle minori vendite di prodotti petrolchimici, mentre gli intermedi hanno registrato solo un leggero declino. L’Ebit prima delle poste straordinarie ha accusato una flessione pari a 169 milioni di euro (a 306 milioni) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, scontando i minori margini dei prodotti da cracking e volumi in contrazione, a fronte di un leggero aumento dei costi fissi.
Vendite in calo anche nel segmento Materials (Performance Materials e monomeri), che chiudono il trimestre a 2,9 miliardi di euro (-15%), in larga parte a causa dei bassi prezzi degli isocianati. L’Ebit ante poste straordinarie si è attestato a 323 milioni, contro gli 816 milioni del primo trimestre 2018, anche in questo caso per effetto dei ridotti margini negli isocianati. Nella divisione Performance Materials division i margini sono stati superiori a quelli 2018, non sufficienti però a compensare i minori volumi, dovuti -in particolare - al declino del settore automotive. Inoltre, entrambe le divisoni hanno mostrato costi fissi leggermente più elevati.
Le vendite sono scese leggermente (-2% a 2,2 miliardi di euro) anche nel segmento Industrial Solutions (dispersioni, pigmenti e specialità chimiche), mentre sono cresciute del +13% per quanto concerne Surface Technologies (sistemi di catalisi, coatings e chimica per le costruzioni), raggiungendo 3,6 miliardi di euro.
Nutrition & Care ha chiuso sui livelli del 2018, mentre le attività nell’agrochimica (Agricultural Solutions) hanno evidenziato un significativo incremento delle vendite, +53%, toccando 2,6 miliardi di euro, grazie soprattutto all’ingresso in portafoglio delle attività acquisite da Bayer nell’agosto dell’anno scorso.
Per l’intero anno, BASF conferma il precedente outlook, con una leggera crescita sia delle vendite, che dei margini operativi netti.
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