6 settembre 2019 08:32
La malavita non usa più solo discariche abusive italiane per smaltire i rifiuti. Un’indagine condotta da attivisti italiani e turchi di Greenpeace ha portato alla scoperta nella provincia di Smirne, in Turchia, di una discarica di imballaggi flessibili in plastica eterogenea, apparentemente provenienti dall'Italia, stando alle etichette presenti sulle confezioni, appartenenti anche a marchi noti.
Secondo l’associazione, le immagini sono state scattate presso una fattoria ad est di Smirne dove, secondo la testimonianza del proprietario dell’area, un 'imprenditore' italiano – affittuario del terreno – avrebbe scaricato almeno cinquanta balle di rifiuti plastici per poi rendersi irreperibile.
In questo modo - aggiunge Greenpeace -, da una parte la Turchia si sta trasformando in una discarica di rifiuti italiani ritenuti poco idonei al riciclo, dall’altra gli sforzi quotidiani di migliaia di cittadini nel separare e differenziare i rifiuti in plastica vengono così vanificati da pratiche assolutamente illegali.
L’associazione ha quindi invitato Corepla e agli altri operatori di raccolta indipendenti a fornire garanzie sul controllo della filiera per escludere che ciò che è stato trovato in Turchia provenga direttamente dalla raccolta differenziata da loro operata.
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