14 gennaio 2020 09:25
Anche quest’anno Amaplast coordina una collettiva di espositori italiani a Interplastica 2020, principale manifestazione russa dedicata all’industria delle materie plastiche e della gomma in programma a Mosca dal 28 al 31 gennaio 2020: saranno oltre 40 le aziende che esporranno negli 800 metri quadrati del padiglione italiano ed un’altra ventina parteciperà autonomamente o nell’ambito di stand allestiti da agenti e partner locali.
Particolare interesse tra i costruttori italiani ha destato la “mostra nella mostra” dedicata alle tecnologie per il riciclo, Recycling Solutions, al suo esordio quest’anno nel padiglione 8.1: "In un momento in cui le tematiche ambientali e di circular economy sono di sempre maggiore attualità, anche in Russia cresce l’attenzione nei confronti del recupero e riciclaggio della plastica e i costruttori italiani sono pronti a fornire agli operatori russi impianti tecnologicamente avanzati”, segnala l’associazione di settore.
Il mercato russo resta in ogni caso complesso da affrontare per le imprese italiane, a causa della crisi e dell’instabilità della domanda: dopo alcuni anni di arretramento, le nostre esportazioni avevano registrato nel 2017 un nuovo picco a 95 milioni di euro, valore che l’anno successivo si era però ridotto a 85 milioni, per poi fermarsi nei primi nove mesi del 2019 (ultimo dato diffuso dall'Istat) a poco più di 47 milioni. "La Russia - sottolinea Amaplast - rimane comunque un importante sbocco commerciale per i costruttori italiani di tecnologia per la lavorazione di plastica e gomma, soprattutto per quanto riguarda gli impianti più sofisticati e personalizzati, per la produzione di manufatti di alta qualità come gli imballaggi per alimenti”.
A contendere il mercato sono soprattutto i costruttori tedeschi, che scontano le stesse difficoltà del made in Italy: dopo il picco in basso di 121 milioni di euro registrato nel 2016, il valore dell’export tedesco era risalito a 149 milioni nel 2017 e a 159 milioni l’anno successivo, per poi scendere nuovamente a poco più di 90 milioni di euro nei primi nove mesi del 2019.
"Al di là delle più o meno fisiologiche fluttuazioni commerciali - nota Amaplast -, Italia e Germania risentono anche dei contraccolpi causati dall’imposizione delle sanzioni alla Russia e della situazione stanno approfittando i costruttori cinesi: dopo aver toccato 121 milioni di euro nel 2016 e sfiorare quota 160 milioni nel biennio successivo, le esportazioni di macchine per plastica e gomma dalla Cina si sono portate a 136 milioni nei primi nove mesi del 2019, il che lascia ipotizzare a consuntivo d’anno il superamento di quota 180 milioni, confermando un trend decisamente in crescita".
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