29 gennaio 2020 09:35
Il produttore vicentino di imballaggi flessibili Crocco ha lanciato il programma Greenside, volto a compensare le emissioni di CO2 legate alla produzione di packaging, che non possono essere ridotte attraverso l’ecodesign, attraverso l’acquisto di Crediti di carbonio (carbon credits).
Il programma si articola in due fasi: nella prima viene analizzato e misurato il Carbon Footprint, ovvero le emissioni di gas serra nell’intero ciclo di vita del packaging, dalla materia prima allo smaltimento, calcolando anche le emissioni prodotte in fase di produzione, distribuzione e utilizzo. Si ottiene così un valore certificato di CO2 equivalente espresso in Kg.
Si passa quindi alla seconda fase, quella di Eco design collaborativo, dove, in un processo di miglioramento continuo, viene ridefinito il packaging per contenenere, quanto possibile e senza pregiudicarne le funzionalità, l’impatto sull’ambiente, migliorando i processi interni, riducendo gli spessori e utilizzando materiali da riciclo o biobased. Le emissioni residue possono essere compensate attraverso l’acquisto di crediti verdi (carbon credits).
In termini pratici, Crocco garantisce, con certificazione terza, di fornire un film termoretraibile ed estensibile "carbon neutral”, le cui emissioni di CO2 equivalente vengono compensate attraverso l’acquisto di carbon credits, ovvero sostenendo progetti sostenibili come riforestazioni o produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo modo non vengono pregiudicate le caratteristiche di robustezza, duttilità, leggerezza e salubrità (ad esempio nel contatto con gli alimenti) dell’imballaggio flessibile.
“La direttiva 2018/410 ha istituito un sistema di scambio quote di CO2, per il periodo 2021-2030, per contribuire a raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra, nel territorio dell’Unione Europea, di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990 – spiega Diego Lora, responsabile dei sistemi di gestione ambiente e sicurezza di Crocco -. Greenside si inserisce esattamente in questo contesto, ovvero nell’attuazione di azioni volte alla riduzione o compensazione di gas climalteranti in ambito industriale mediante l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”.
“La sostenibilità non può essere un mero slogan, ma qualcosa di misurabile e verificabile e proprio questo ci ha spinto ad intraprendere questo progetto che ci consente di quantificare in modo preciso e certificato l'impatto ambientale dei nostri prodotti – aggiunge Renato Zelcher, Amministratore Delegato di Crocco (nella foto) -. Solo con la cultura e informazioni corrette si possono effettuare delle scelte di reale valore e libere da facili pregiudizi”.
Fondato nel 1967 da Bruno e Luciana Crocco, il gruppo vicentino è oggi uno dei principali produttori di imballaggii flessibili, con quattro stabilimenti che occupano una superficie complessiva di 65.000 metri quadrati.
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