3 marzo 2020 08:38
Le autovetture immatricolate in Italia a febbraio sono state 162.793, in calo del -8,8% sullo stesso mese dell’anno scorso, dopo il -5,9% registrato a gennaio; un risultato che Anfia imputa in parte agli effetti depressivi sulla domanda dell’emergenza coronavirus. Nei primi due mesi dell’anno il cumulato ammonta così a 318.545 unità, il 7,3% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2019.
"Questo arretramento è ancora più grave in quanto si confronta con un febbraio 2019 già in calo (-2,4%) per via dell’attesa dell’entrata in vigore dell’annunciato bonus-malus”, sottolinea Paolo Scudieri, Presidente di Anfia.
Continua la crescita della mobilità elettrica: a febbraio - segnala Anfia - le autovetture ricaricabili sono oltre 7 volte quelle vendute nello stesso mese dell’anno scorso, grazie alle forti variazioni positive sia delle vetture elettriche (quasi 10 volte quelle vendute a febbraio 2019, con l’1,6% di quota) che delle ibride plug-in (+351,5% e 0,7% di quota) e rappresentano ormai il 2,3% dell’immatricolato, anche grazie al sostegno dell’ecobonus.
"Sul rallentamento generale delle immatricolazioni di questo mese ha iniziato a pesare anche la situazione di crisi che l’Italia sta vivendo a seguito dell’emergenza coronavirus - aggiunge Scudieri -. Le difficoltà segnalate dai concessionari, in termini di calo delle visite in sede e degli ordini, in particolar modo nelle regioni della ‘zona rossa’, si rifletteranno, con ogni probabilità, in un ulteriore calo del mercato, come fa presagire anche il peggiorato clima di fiducia dei consumatori. Ci auguriamo che a breve si avvii un processo di normalizzazione affinché tutte le imprese del settore, a maggior ragione quelle della filiera produttiva, possano contenere le perdite e ritornare competitive sui mercati internazionali”.
“Le aree interessate dal blocco delle attività nell’ultima settimana di febbraio sono ubicate nelle tre regioni che rappresentano oltre un terzo del mercato auto - commenta Michele Crisci, Presidente di Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere -. L’assenza di traffico nelle concessionarie, pur non impattando, se non in modo marginale, il risultato del mese scorso, lascia purtroppo presagire un crollo delle immatricolazioni nei prossimi mesi. Grave segnale si riscontra dal canale dei privati le cui vendite scendono addirittura del -19%, arrivando a pesare solo il 51% del mercato, un dato vicino al minimo storico”.
“Gli ultimi dati - aggiunge Crisci - lasciano presagire il rischio di chiudere l'anno con un volume totale di mercato più vicino ad un milione e mezzo di immatricolazioni, che non al milione e novecentomila stimato fino a poche settimane fa. Numeri che richiamano alla memoria il punto più basso del mercato, nel 2013”.
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