L’Associazione italiana del polistirolo espanso,
AIPE, ha sottoscritto una lettera inviata al Governo per sostenere il comparto delle
ristrutturazioni edilizie come volano di crescita economica.
I firmatari -
24 organizzazioni rappresentative di un ampio ventaglio di settori industriali, del mondo ambientalista, accademico e della società civile - sostengono che per rilanciare l’economia, duramente colpita dall’emergenza sanitaria del
Covid-19, sia necessario puntare anche sul settore delle
costruzioni, ritenuto strategico per il nostro paese. “In particolare - si legge nel documento - la riqualificazione del patrimonio edilizio rappresenta una formidabile opportunità per
innescare un circolo virtuoso in cui ad occupazione e crescita economica si collegano comfort abitativo, sicurezza, risparmi in bolletta, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali”.
Nella lettera si suggerisce di intervenire su strumenti che esistono già e che possono generare effetti immediati, come ad esempio l’
Ecobonus, e su strumenti che invece sono in fase di recepimento, come la
Direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici che, se correttamente trasposta nell’ordinamento normativo italiano, può esercitare i propri effetti in tempi brevi.
Per quanto riguarda l’Ecobonus, i firmatari ritengono utile rinforzarlo, in un’ottica di stimolo alla ripresa economica, attraverso alcuni interventi chiave. Tra questi vi sono la
stabilizzazione degli incentivi almeno fino al
2025 e la premialità per le opere con la miglior combinazione tra efficacia ed efficienza.
Andrebbe inoltre aumentata la
copertura del 100% degli interventi per le famiglie e riformulato il credito di imposta in modo che ai contribuenti, anche se non appartenenti alla categoria degli incapienti, sia consentito l’accesso allo strumento della cessione del credito, maturato attraverso
Ecobonus o
Sismabonus, agli istituti bancari. Al fine di favorire un maggior numero di interventi, sarebbe inoltre utile semplificare e accelerare l’apertura dei cantieri eliminando o fortemente riducendo i tributi, canoni e contributi dovuti per l’attività di costruzione o l’occupazione del suolo pubblico.
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