In parte condizionati dall’epidemia di
Covid-19, i risultati del
primo trimestre del gruppo chimico
BASF mostrano una sostanziale tenuta dei volumi e del fatturato, mentre i margini evidenziano una contrazione condizionata da chimica di base e materiali.
Le
vendite nei primi tre mesi dell’anno hanno toccato
16,8 miliardi di euro, in crescita del
+7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, grazie anche ad un incremento dei
volumi (
+4%). L’utile operativo netto prima delle poste straordinarie (
Ebit) si è attestato invece a
1,6 miliardi, con una contrazione del
-6% rispetto allo scorso esercizio.
In termini di marginalità, i segmenti
Chemicals e
Materials hanno mostrato la
contrazione più marcata, con un Ebit di 383 milioni di euro, 246 milioni in meno rispetto allo stesso periodo 2019: la causa viene identificata nella riduzione dei margini nelle filiere dell’
etilene e propilene,
isocianati e precursori delle
poliammidi, a fronte di costi fissi più elevati. Si registra invece una
crescita rilevante nella divisione
Performance Materials, compensata in parte da una riduzione degli utili operativi delle attività Monomers.
Hanno fatto meglio i segmenti Industrial Solutions (Ebit +3%), Surface Technologies (+46%), Nutrition & Care (+14%) e Agricultural Solutions (+9%).
"Il primo trimestre 2020 non è stato un trimestre normale - commenta il CEO di BASF,
Martin Brudermüller - come non lo sarà il secondo e, probabilmente, l'intero anno: il coronavirus ha messo sottosopra il mondo”. "Il nostro
portafoglio diversificato ci aiuta, soprattutto in tempi difficili - sostiene Brudermüller - poiché non tutti i settori dei nostri clienti sono stati colpiti dalla pandemia allo stesso modo, evidenziando diversi gradi di
resilienza". Settori quali,
farmaceutica, pulizia e
detergenza,
alimentare stanno registrando una crescita della domanda, mentre nel settore agricolo non è stata influenzata in modo significativo.
Altri comparti, tuttavia, hanno sperimentato le conseguenze della pandemia, colpiti dalla contrazione della domanda finale e da interruzioni della catena di approvvigionamento.”Il comparto dei Trasporti e automotive sta mostrando in questo momento le ripercussioni più gravi - nota Brudermüller -. Il calo della domanda da parte del nostro più importante settore finale ci sta colpendo duramente”.
L’incertezza che prevale sui mercati rende quasi impossibile una pianificazione affidabile e, per questa ragione, il gruppo tedesco non ritiene possibile formulare allo stato attuale una previsione realistica sull'andamento delle vendite e degli utili nel 2020. A breve, è previsto un calo dei volumi di vendita nel secondo trimestre, con una lieve e lenta ripresa nel terzo e quarto.
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