2 febbraio 2021 12:54
Con differenze anche rilevanti tra settore e settore, l'anno appena trascorso si è chiuso in rosso per i costruttori italiani di beni strumentali, rappresentati da Federmacchine (12 le associazioni presenti nella federazione, tra cui Amaplast): il fatturato aggregato è calato del -17,9% a 39.674 milioni di euro, sia a causa della contrazione delle esportazioni (-15,9% a 27.177 milioni), sia per un forte declino delle consegne in Italia, crollate del -21,8% a 12.497 milioni di euro; considerando anche le importazioni, il mercato interno ha accusato un calo del -22,6%, attestandosi a 19.826 milioni di euro.
“Il 2020 è stato anche per il settore dei beni strumentali un anno da dimenticare - commenta Giuseppe Lesce, presidente di Federmacchine -. Nonostante ciò, visto l’andamento dei primi mesi, le cose potevano andare decisamente peggio. Con questo non voglio dire che siamo soddisfatti, ma rilevo che le aziende italiane del settore hanno dimostrato di saper tenere e il mercato di saper reagire”.
Archiviato il 2020, i costruttori italiani guardano con speranza al 2021. Secondo le previsioni elaborate dal Gruppo statistiche della federazione, quest’anno il fatturato dovrebbe tornare a crescere, recuperando però solo in parte il terreno perduto; infatti, con un incremento atteso del +8,9% rispetto all’anno precedente, il fatturato si attesterà a 43,2 miliardi di euro, ben al di sotto dei 48,2 miliardi del 2019 e dei 50 miliardi del 2018.
Il parziale recupero sarà determinato sia dall’export, atteso in crescita del +8% a 29.349 milioni di euro, sia dalle consegne dei costruttori italiani che, in virtù di un incremento del +10,8%, raggiungeranno il valore di 13.850 milioni di euro. Sempre secondo le stime di Federmacchine, il consumo italiano di beni strumentali potrebbe risalire quest'anno a 22.279 milioni di euro (+12,4%), sostenuto anche dagli incentivi fiscali previsti dal piano Transizione 4.0, trainando però non solo le consegne dei costruttori nazionali, ma anche le importazioni che dovrebbero segnare un recupero del +15%, raggiungendo il valore di 8.429 milioni di euro.
“Ciò di cui abbiamo bisogno è la fiducia - sostiene Lesce - e questa può venire soltanto dalla chiara certezza di poter contare su una campagna vaccinale rapida e diffusa tra la popolazione e su una relativa stabilità politica ed economica. Per questo alle autorità chiediamo di agevolare la ripresa della normale attività di governo, più che mai necessaria ora, e concentrare le proprie risorse e i propri sforzi sull’organizzazione di tutte quelle iniziative che possono favorire l’uscita del paese dalla crisi sanitaria”.
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