9 settembre 2021 10:21
Il devastante incendio che ha distrutto il 29 agosto scorso il grattacielo milanese Torre dei Moro, fortunatamente senza vittime, non può essere riconducibile in alcun modo alla presenza di materiale isolante a base di polistirene espanso sinterizzato (EPS): lo ribadisce a chiare lettere AIPE (Associazione Italiana Polistirene Espanso), chiamata in causa dalle notizie che continuano a circolare su alcune testate giornalistiche e sui social, "che continuano a citare il polistirene o polistirolo quale materiale presente nel rivestimento esterno dell’edificio di via Antonini".
"L'associazione - si legge in una nota -, che fino ad oggi non si è espressa pubblicamente per rispetto e correttezza alle procedure di gestione dell’emergenza, di accertamento da parte delle istituzioni preposte e soprattutto alle famiglie coinvolte in questa tragedia, sente ora il dovere di fare chiarezza. L’EPS non è presente tra i materiali imputati e non ha nulla a che vedere con quanto purtroppo accaduto".
"Dalle prime analisi della struttura -. continua la nota - emerge chiaramente come l’incendio abbia riguardato il rivestimento esterno dell’edificio, ossia le due grandi vele realizzate con pannelli compositi in alluminio e non sia stato alimentato dal sistema a cappotto".
In attesa del completamento delle indagini, che chiariranno ulteriormente le circostanze che hanno contribuito all’incendio, AIPE esprime la propria vicinanza alle famiglie di Torre dei Moro e si rende pienamente disponibile a fornire qualsiasi supporto, sia esso documentale che tecnico, agli attori coinvolti nell’indagine: Comune, ministeri, Vigili del fuoco, stampa e a tutti coloro che desiderassero ricevere informazioni chiare su un materiale sicuro e di largo impiego in edilizia, quale l’EPS.
Al contempo l’Associazione chiede una rettifica delle affermazioni errate comparse sui media "al fine di escludere una pericolosa deriva che generi un danno enorme a tutta la filiera dell’EPS e rassicuri le famiglie che si stanno accingendo a realizzare un intervento di riqualificazione energetica con il sistema a cappotto in EPS o che hanno già realizzato questo tipo di intervento".
Sullo stesso tema era intervenuto nei giorni scorsi anche Cortexa - consorzio dei produttori di sistemi di isolamento a cappotto (non solo in EPS) - segnalando come "il cappotto, posizionato sulla facciata strutturale sottostante a quella decorativa e lateralmente, ha svolto la sua funzione protettiva, impedendo la propagazione dell’incendio ed evitando così un epilogo potenzialmente molto più grave". “Cappotto, sandwich, facciata ventilata, rivestimento: in questi giorni si è detto e letto di tutto, in relazione all’incendio del grattacielo di Milano. L’avere confuso questi concetti, che indicano materiali e funzioni molto differenti tra loro, ha generato una pericolosa ondata di disinformazione", sottolineano gli esperti di Cortexa.
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