18 marzo 2022 08:40
Febbraio segna l'ottavo mese consecutivo con immatricolazioni auto in rosso a livello europeo, registrando un decremento del -5,4% per un totale di 804.028 veicoli, ovvero - in termini di volumi - il peggior febbraio da quando vengono rilevati i dati. Secondo le rilevazioni dell'associazione europea Acea, nei primi due mesi del 2022 i volumi immatricolati hanno raggiunto le 1.626.350 unità, il 3,9% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Prendendo in considerazione i primi cinque mercati, Italia e Francia registrano cali a doppia cifra, rispettivamente -22,6% e -13%, mentre chiudono il mese in positivo Regno Unito (+15%), Spagna (+6,6%) e Germania (+3,2%). Complessivamente, questi cinque mercati registrano una contrazione (-5,5%) in linea con la media del mercato e rappresentano il 68,1% del totale immatricolato a febbraio.
Le ragioni sono in parte note. Oltre alla crisi delle materie prime, difficoltà logistiche e caro-energia, sulla catena di approvvigionamento pesano anche gli impatti del conflitto in corso in Ucraina. Gran parte dei cablaggi auto utilizzati in Europa - rileva Anfia (associazione italiana del settore automotive) - sono prodotti nel paese invaso dalla Russia e l’interruzione di queste forniture sta comportando il rallentamento e il fermo temporaneo degli impianti di alcuni costruttori di autoveicoli.
Stellantis, per esempio, ha annunciato oggi che fermerà per nove giorni, fino al 28 marzo, lo stabilimento di Melfi prorpio a causa della carenza di semiconduttori.
Inoltre, lo stop alla produzione del gas neon sul territorio ucraino sta aggravando ulteriormente la crisi dei semiconduttori e la carenza di nikel si ripercuote negativamente sulla filiera delle batterie.
Situazione difficile che in Italia è aggravata dall’attesa delle misure di sostegno alla domanda annunciate con il DL Energia: le immatricolazioni sono infatti diminuite del -22,6% a febbraio e del -21,1% nei primi due mesi dell'anno.
Secondo Paolo Scudieri, Presidente di Anfia: "Non si può non tenere conto di questo tipo di turbolenze geopolitiche nell'analisi dei rischi sulla filiera dell'auto ed è chiara la necessità di elaborare strategie di medio- termine, come ragionare su filiere più corte o internalizzare la produzione di determinati componenti, per prevenire brusche interruzioni nelle forniture e conseguenti danni alla produzione e alle vendite".
"Sul fronte italiano - aggiunge -, il marcato calo delle immatricolazioni nel mese è in buona parte dovuto all’attesa dell’attuazione delle misure di sostegno alla domanda annunciate dal DL Energia, insieme alle quali è urgente definire anche le misure di politica industriale che da tempo la filiera attende per affrontare la transizione energetica”.
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