6 luglio 2022 09:00
Maire Tecnimont ha presentato ieri, in un evento a Milano, una nuova iniziativa che coniuga tecnica e cultura, con l'obiettivo di formare gli “ingegneri umanisti” di domani, "figure in grado di contribuire al percorso di evoluzione dell’umanità fornendo soluzioni tecnologiche di eccellenza, ispirate ai progressi tecnologici e dell’intelligenza artificiale e in grado di interpretare i bisogni sociali, etici e ambientali nell’era della transizione energetica e della digitalizzazione".
Il progetto ruota intorno alla Fondazione Evolve di Maire Tecnimont, presieduta da Fabrizio Di Amato e diretta da Ilaria Catastini, creata alla fine dell'anno scorso (leggi articolo) intorno a un archivio storico di settemila disegni e progetti che includono anche famosi ingegneri e architetti italiani, arricchito da una selezione di strumenti storici di misurazione e calcolo.
L'evento che si è tenuto ieri sera a Milano presso la sede di Maire Tecnimont, alla presenza del sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, era dedicato proprio a questo tema: "L'ingegneria umanistica e la sfida della circolarità" e traeva spunto dalla tappa milanese della mostra “Second Life: tutto torna”, concorso dedicato alle opere di giovani artisti che hanno scelto di interrogare la loro vena creativa sul rapporto con la sostenibilità.
A parlare di questi temi sono intervenuti rappresentanti del mondo industriale, politico (oltre al Sindaco Sala era presente Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia) e artistico (Paolo Ruffo e il critico Marco Meneguzzo). Tutti d'accordo sulla necessità di affrontare con maggiore impegno la sfida dei cambiamenti climatici, ma anche ottimisti sulla capacità dell'ingegno umano nel trovare una soluzione, proprio coniugando tecnologia e un nuovo umanesimo, contemperando sostenibilità ambientale ed economica.
“Le competenze e le intelligenze sono impegnate a ridisegnare il modo di produrre e di vivere secondo principi di sostenibilità, si tratta di pensare e fare in modo diverso e inedito - ha affermato nel suo intervento Alberto Irace, AD Alia Servizi Ambientali -. La tecnica sempre più deve promuovere condivisione e accettazione di un mondo che è in divenire”.
Secondo Raffaele Cattaneo: “La transizione ecologica e la sfida della circolarità richiedono un’adeguata antropologia che porta nuovamente a chiedersi il 'per chi' viene fatta un’azione, un impianto, un prodotto. L’ingegno non può essere fine a sé stesso ma deve sempre avere come orizzonte il 'ben-essere' dell’uomo e del creato che ad esso è stato affidato”. Mentre per il Presidente di Maire Tecnimont e della Fondazione Evolve, Fabrizio Di Amato: “È la riscoperta di quell’ingegno tutto italiano che ha lasciato segni tanto preziosi nel mondo e che tiene insieme visione, cultura, intelletto, spirito imprenditoriale”.
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