9 aprile 2024 12:12
La filiale inglese della multiutility Veolia ha invitato il Governo britannico ad incrementare l'imposta sugli imballaggi in plastica vergine entrata in vigore nel 2022 (Plastic Packaging Tax - PPT). Questa tassa grava per 271,85 sterline su ogni tonnellata di imballaggi in plastica prodotta nel paese o importata, esclusi i packaging che contengono più del 30% di materiale riciclato in peso, i semilavorati e alcune specifiche confezioni.
Nonostante l'aumento entrato in vigore il 1° aprile scorso, per Veolia la PPT è ancora troppo bassa e non ha consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati, poiché solo il 22% del materiale utilizzato negli imballaggi in plastica proviene oggi da riciclo.
Andrebbe quindi portata a 275 sterline quest'anno e a 500 sterline per tonnellata entro il 2030 al fine di incentivare il mercato dei materiali riciclati, instillare negli investitori la fiducia necessaria per costruire nuove infrastrutture a livello nazionale e stimolare la crescita di un'economia verde. Inoltre, il contenuto minimo per l'esenzione andrebbe incrementato dal 30 al 35 percento.
Veolia ritiene che ciò stimolerà la domanda di contenuto riciclato da parte di marchi e produttori, già sotto pressione da parte dei consumatori affinché dimostrino le proprie credenziali di sostenibilità.
Per raggiungere questo obiettivo, il Regno Unito dovrà investire 1,1 miliardi di sterline nella costruzione di dieci nuovi impianti di selezione e 30 per il riciclo di rifiuti plastici, creando così 2.500 nuovi posti di lavoro e riducendo le emissioni annuali di carbonio di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
La rimodulazione dell'imposta consentirà inoltre ai marchi, ai produttori e ai riciclatori del Regno Unito di operare non solo sul mercato britannico, ma anche su quello europeo senza restare indietro rispetto alla legislazione dell'UE, che ha imboccato la strada del contenuto obbligatorio di materiale riciclato negli imballaggi.
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