13 marzo 2025 08:40
Nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato i componenti del Consiglio Generale di Federchimica per fare il punto sulla formazione tecnico professionale e sulle opportunità occupazionali nell'industria chimica italiana.
É così emerso che il settore - a forte intensità di occupazione qualificata - da qualche anno sta incontrando crescenti difficoltà nel reperire personale qualificato.
Secondo Federchimica, oltre un terzo delle nuove assunzioni nel settore si rivela di “difficile reperimento”, fenomeno che riguarda non solo figure con un’alta specializzazione, dove spesso mancano le necessarie competenze ma, in misura significativa, anche figure tecnico-operative come turnisti e addetti alla produzione.
"Abbiamo un’urgenza di vocazioni – ha spiegato Aram Manoukian, Vicepresidente di Federchimica con delega all’Education – e nella formazione chimica permane un significativo divario tra domanda e offerta di 'periti', mentre l’andamento delle iscrizioni ai Corsi di Laurea in Chimica presenta una diminuzione generalizzata".
"Anche il numero dei diplomati ITS Academy non riesce a soddisfare completamente il fabbisogno delle nostre imprese - ha aggiunto Manoukian -. Con le scuole medie abbiamo fatto molto per orientare verso gli Istituti tecnici, ma ancora troppo spesso scompaiono le classi ad indirizzo chimico e materiali, mentre si moltiplicano quelle in ambito ambientale e sanitario, di cui abbiamo certamente bisogno, ma non con un rapporto così squilibrato".
"Per l’industria chimica la scuola è una vera priorità, perché siamo un’industria basata sulla scienza - ha puntualizzato Francesco Buzzella (nella foto), Presidente di Federchimica -. Chi studia chimica ha accesso a percorsi professionali qualificati, con livelli di scolarizzazione molto più alti della media industriale: nelle nostre imprese i laureati sono percentualmente il doppio. Inoltre, il 96% dei collaboratori in questo ambito ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e oltre il 30% degli addetti è coinvolto annualmente in un corso di formazione, perché nella chimica la formazione continua è già una realtà".
Federchimica ha quindi chiesto al ministro Valditara di dare ampio spazio anche alla chimica nella promozione dell’istruzione tecnica e professionale, migliorando l’orientamento fin dal primo ciclo scolastico.
"I nostri ragazzi e ragazze sono 'materia prima' strategica per la competitività e la sostenibilità del settore - sottolinea Buzzella -. Le imprese chimiche chiedono a gran voce e sono pronte ad accogliere personale preparato: talenti e professionisti capaci di elaborare gli strumenti per affrontare concretamente le sfide della sostenibilità".
In Italia, l’industria chimica impiega circa 113 mila addetti, il 10% dell’occupazione settoriale europea. Tra il 2015 e il 2023 il settore ha generato oltre 8.000 nuovi posti di lavoro, contribuendo a creare occupazione in misura maggiore rispetto alla media dell’industria manifatturiera italiana.
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