Il biopolimero Minerv PHA dell'italiana Bio-on ottiene la certificazione “OK Biodegradable Water”.
La produzione non è ancora partita, ma le nuove resine Minerv PHA a base di polihydroxyalkanoato ottenuto dagli scarti delle barbabietole, messe a punto da Bio-On e CO.PRO.B. – Cooperativa Produttori Bieticoli, hanno già ottenuto una prima certificazione di compostabilità.
La belga Vinçotte ha infatti concesso a questa nuova famiglia di bioplastiche la certificazione “OK Biodegradable Water” che ne attesta la biodegradabilità in acqua, considerata dalla società più difficile da ottenere rispetto a quella in suolo, che sarà comunque richiesta più avanti.
Le resine Minerv PHA nascono da un progetto di ricerca avviato nel 2007 per la produzione di plastiche biodegradabili partendo dalle barbabietole, finora utilizzate prevalentemente per produrre zucchero. “L’idea è particolarmente innovativa poiché per la prima volta al mondo il PHA viene ottenuto da barbabietole e dai suoi derivati e non da oli o amido di cereali come la maggior parte dei biopolimeri oggi in commercio”, afferma Marco Astorri di Bio-On.
La produzione su scala industriale dei biopolimeri dovrebbe partire - nelle intenzioni della società - il prossimo anno con una capacità intorno alle 10.000 t/a, in partnership con CO.PRO.B., che fornirà le materie prime sotto forma di scarti di produzione della lavorazione delle barbabietole, non ponendosi quindi in concorrenza con produzioni agricole per uso alimentare.
Il Polyhydroxyalkanoato o PHA è un poliestere lineare prodotto in natura da una fermentazione batterica di zucchero. Oltre 100 differenti monomeri possono essere combinati per dar vita a materiali con proprietà estremamente differenti, termoplastici o elastomerici, con punto di fusione tra 40°C e 180°C.
18 aprile 2008 10:11
Il biopolimero Minerv PHA dell'italiana Bio-on ottiene la certificazione “OK Biodegradable Water”.
La produzione non è ancora partita, ma le nuove resine Minerv PHA a base di polihydroxyalkanoato ottenuto dagli scarti delle barbabietole, messe a punto da Bio-On e CO.PRO.B. – Cooperativa Produttori Bieticoli, hanno già ottenuto una prima certificazione di compostabilità.
La belga Vinçotte ha infatti concesso a questa nuova famiglia di bioplastiche la certificazione “OK Biodegradable Water” che ne attesta la biodegradabilità in acqua, considerata dalla società più difficile da ottenere rispetto a quella in suolo, che sarà comunque richiesta più avanti.
Le resine Minerv PHA nascono da un progetto di ricerca avviato nel 2007 per la produzione di plastiche biodegradabili partendo dalle barbabietole, finora utilizzate prevalentemente per produrre zucchero. “L’idea è particolarmente innovativa poiché per la prima volta al mondo il PHA viene ottenuto da barbabietole e dai suoi derivati e non da oli o amido di cereali come la maggior parte dei biopolimeri oggi in commercio”, afferma Marco Astorri di Bio-On.
La produzione su scala industriale dei biopolimeri dovrebbe partire - nelle intenzioni della società - il prossimo anno con una capacità intorno alle 10.000 t/a, in partnership con CO.PRO.B., che fornirà le materie prime sotto forma di scarti di produzione della lavorazione delle barbabietole, non ponendosi quindi in concorrenza con produzioni agricole per uso alimentare.
Il Polyhydroxyalkanoato o PHA è un poliestere lineare prodotto in natura da una fermentazione batterica di zucchero. Oltre 100 differenti monomeri possono essere combinati per dar vita a materiali con proprietà estremamente differenti, termoplastici o elastomerici, con punto di fusione tra 40°C e 180°C.
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